
Oggi indossano la maglia del Villapizzone 360 ragazzi e ragazze di 19 nazionalità diverse
"Se vuoi spiegare cos’è la felicità, dai un pallone a un bambino". Così Mister Giancarlo Marini ha fatto sue le parole della teologa tedesca Dorothee Solle ed è sceso in campo: sua l’idea del primo torneo di calcio dedicato alle comunità per minori stranieri non accompagnati di Milano. “Villapizzone senza frontiere“, il titolo dell’iniziativa e la sfida che sta coinvolgendo otto squadre, con oltre cento ragazzi provenienti da più di 30 Paesi. Si proseguirà fino al 21 giugno al centro sportivo di via Perin del Vaga 11. Alla regia ci sono il Cda Villapizzone 1927 e Progetto Fr-Agile! e tra gli alleati il Municipio 8 del Comune di Milano e Repower. Il progetto è coordinato da Farsi Prossimo e sostenuto da “Con i Bambini“, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione Cariplo.
L’idea ha preso forma a febbraio: "Una delle prime cose che chiedono questi ragazzi è poter giocare a calcio – spiega Marini –. Li vedevo giocare nei cortili, al parco. Difficile tesserarli subito. La federazione, lodevolmente, ha creato una sorta di Ius sportivo: se si è in regola con i permessi e dopo un anno di lavoro o di scuola, ci si può tesserare. Ma l’iter burocratico dura parecchio. Così mi è venuto in mente questo primo torneo, coinvolgendo le comunità". L’obiettivo è rafforzare il sistema di accoglienza e ripartire da quella felicità che ruota attorno al pallone. E i ragazzi hanno risposto con entusiasmo: per partecipare alla prima partita delle 9, erano già pronti alle 7, tanta era la voglia di scendere in campo e giocare insieme.
Comunità è la seconda parola chiave: le squadre che partecipano possono essere formate anche dagli educatori, dai volontari e da ex ospiti che hanno mantenuto il legame con la loro prima “casa” milanese. "Con questa formula allargata si vuole riconoscere l’importanza del ruolo che queste realtà in tutti i loro elementi giocano nel processo di integrazione", spiegano gli organizzatori. "Siamo nati nel 1927 in un quartiere periferico di Milano proprio per dare la possibilità di giocare a calcio e stare insieme a tanti ragazzi che non avevano altri spazi se non la strada – sottolinea Ennio Belvedere, presidente del Villapizzone –. Con questa iniziativa, alla soglia del nostro centenario, vogliamo tenere fede all’impegno preso allora dai primi soci". Oggi indossano la maglia del Villapizzone 360 ragazzi e ragazze di 19 nazionalità diverse. "La nostra missione è offrire maggiori opportunità di integrazione ai ragazzi e alle ragazze particolarmente vulnerabili e, dopo la nostra prima esperienza di un torneo organizzato al Centro diurno che abbiamo creato a Figino, abbiamo visto quanto sia importante offrire l’opportunità di incontrare i valori dello sport a tanti ragazzi", conferma Nicoletta Stefanelli, coordinatrice generale di Progetto Fr-Agile! che ha colto la sfida di “Villapizzone senza frontiere“.