
Sul palco i rappresentanti di Cev SpA, Impresa costruzioni Grassi e Crespi S.r.l. e Milani SpA. Al centro, Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima
Milano, 1 luglio 2025 – Sei palazzine nuove, due edifici storici riqualificati, vialetti e piazze tra un’area e l’altra. Mentre sulle passerelle delle facciate si vedono spuntare i primi sprazzi verdi, che con il tempo diventeranno cascate di foglie addolcendo il cemento.
È tempo di brindisi al Villaggio Olimpico sorto nell’ex scalo di Porta Romana: ieri i tre rappresentanti dell’Ati, Associazione temporanea di Imprese, Olympias, hanno formalmente consegnato l’opera finita al committente Coima Sgr. “È il momento di ringraziare – parole di Manfredi Catella, ceo e fondatore di Coima – . L’incontro di oggi segna il completamento del primo processo. La consegna è una sfida vinta, quella della realizzazione del sito in un tempo limitato (30 mesi, ndr), ed è tappa fondamentale per poter compiere i passi successivi: la consegna alla Fondazione Milano Cortina 2026 (per fine luglio, ndr), l’utilizzo del sito durante le Olimpiadi e poi, a settembre 2026, la trasformazione di questo villaggio in uno studentato” con 1.700 posti letto, servizi e aree verdi.
Sul palco i rappresentanti di CEV. SpA, Impresa Costruzioni Grassi e Crespi S.r.l. e Milani SpA, che si sono occupate della realizzazione dei lavori. Festeggiamenti nella ex “Squadra rialzo“, un tempo utilizzata per la manutenzione dei convogli ferroviari, che è stata completamente ristrutturata mantenendo le caratteristiche originarie e che per il Villaggio Olimpico sarà l’area ristoro, con cucina.
I numeri
Accanto, l’edificio “Basilico“, ex magazzino dello Scalo diventato negli anni il simbolo del lavoro del celebre fotografo meneghino Gabriele Basilico, sarà lo spazio dedicato all’accettazione degli ospiti. Il completamento dell’opera è stato raggiunto con tre mesi di anticipo sul cronoprogramma, “grazie a più di 4mila lavoratori, con punte di 550 persone al lavoro in un’unica giornata”, spiega Claudio Foscaro di CEV Spa, direttore tecnico di cantiere.
“Questo luogo verrà consegnato “a rustico", dopodiché ci saranno le personalizzazioni e le rifiniture a seconda delle esigenze. Questo sarà un mese-limbo, dedicato ai sopralluoghi della Fondazione Milano Cortina con le imprese”, continua Marco Ferrario, che ha guidato la direzione lavori generale e architettonica, presidente di Progetto CMR, che ha guidato il team nel primo caso di “partnering” in Italia: un sistema organizzativo-decisionale condiviso con la committenza, “così si è risparmiato sui tempi e sui costi”.
Quanto ai giudizi estetici, alcuni poco lusinghieri, che nei mesi scorsi erano comparsi sui social, “io dico che le opere bisogna vederle una volta finite e già vissute. Già di sera, ora, con le luci, c’è tutta un’altra atmosfera. Quanto al colore, è stata scelta una tinta chiara anche per una questione di sostenibilità ambientale”.
Il restyling
Il Villaggio Olimpico invernale 2026 è prima area rigenerata del grande progetto di riqualificazione urbana dello Scalo di Porta Romana. Un intervento su 60mila metri quadri, che inizia a cucire quella che per anni è stata una frattura urbana tra la zona di corso Lodi e quella di via Ripamonti.
I lavori di costruzione del Villaggio Olimpico sono cominciati a gennaio 2023, a seguito dell’ottenimento del permesso di costruire da parte del Comune di Milano a dicembre 2022. Complessivamente, il progetto di rigenerazione dell’ex scalo ferroviario avrà una destinazione mista (residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana) e prevede la riqualificazione di tutti i 190mila metri quadri creando un’area completamente senza auto, di cui più del 50% sarà destinato a verde pubblico attrezzato.