Viale Fulvio Testi, autovelox beffa: multe annullate

Stralciati verbali da 169 euro a un automobilista sanzionato quattro volte in una settimana mentre guidava l’auto aziendale

Viale Fulvio Testi (Newpress)

Viale Fulvio Testi (Newpress)

Milano, 5 giugno 2018 -  Automobilisti-autovelox di viale Fulvio Testi: uno a zero. Annullate dal Giudice di pace due multe da 169 euro ciascuna, restituiti i punti decurtati dalla patente, spese a carico del Comune (nella fattispecie, contributo unificato da 43 euro). «Per la prima volta – commenta l’avvocato Eleonora Restifo, che ha assistito un automobilista – vengono annullate sanzioni inflitte dall’autovelox di viale Fulvio Testi. Ci sono tanti punti oscuri da chiarire». La sentenza è dei giorni scorsi e le motivazioni non sono state ancora depositate. Ma intanto l’annullamento scritto nero su bianco, e i punti restituiti, 4 in totale, bastano a far cantare vittoria al cittadino in questione. Andiamo con ordine: le sanzioni erano state recapitate alla società che è intestataria dell’auto guidata dall’uomo, dipendente dell’azienda, che è non è sfuggito all’occhio elettronico per quattro volte in una settimana: il 18, il 21, il 22 e il 24 dicembre.

Siamo in viale Fulvio Testi, all’altezza dei famigerati pali della luce 10 /11, tra viale Ca’ Granda e piazzale Istria, dove il limite di velocità passa da 70 a 50 chilometri orari e dove in entrambe le direzioni di marcia sono stati montati gli autovelox che non hanno dato scampo a migliaia di automobilisti: 20.388 accertamenti di infrazioni dal 12 al 31 dicembre, 49.822 a gennaio e a febbraio. In tutto, oltre 70mila verbali. Un lieve calo (da oltre mille al giorno, si è passati a poco meno di 900) ma gli animi restano caldi: il gruppo ad hoc nato su Facebook ha promosso un ricorso collettivo al Tar «contro gli autovelox trappola» ed è seguito da oltre 1.600 persone; in più, in strada erano spuntati nei mesi scorsi cartelli fai-da-te sui pali della luce per mettere in guardia gli automobilisti di passaggio. Le quattro multe prese dal cittadino in questione sono una goccia nel mare delle sanzioni recapitate. Per due, le più corpose (da 169 euro) e che hanno comportato la decurtazione di punti dalla patente, la sua azienda ha dovuto comunicare chi fosse alla guida. E queste due sanzioni «con conducente certo» sono proprio quelle che il giudice ha annullato, accogliendo parzialmente il ricorso.

I motivi del ricorso e i «punti da chiarire»? L’avvocato Restifo spiega che in primis «le violazioni non sono state subito notificate; la mancata contestazione immediata della prima infrazione ha comportato le successive violazioni, commesse in un lasso di tempo ravvicinato». Ancora: «L’installazione dell’autovelox non sarebbe dovuta avvenire su un lampione, soggetto a oscillazioni. E non si ha la prova che il dispositivo sia posizionato all’altezza giusta. Né i cartelli sono del colore corretto, perché sono in arancione (secondo il codice della strada, l’arancione è per taxi e scuolabus)». L’avvocato spiega anche che il Comune non si è presentato all’udienza. Ma ai multati, finora, ha risposto che il limite di velocità è lo stesso in vigore da prima e che gli autovelox sono opportunamente segnalati. Intanto, in vista del ricorso collettivo, la giunta ha già votato la costituzione davanti al Tar «e negli eventuali successivi gradi di giudizio».

marianna.vazzana@ilgiorno.net

 

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