
Le facciate del coplesso popolare di Via Salomone (NewPress)
Milano, 13 marzo 2019 - Dopo due anni trascorsi invano, c’è una data per l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria dei caseggiati popolari di via Salomone, meglio noti come le Case Bianche. Ad impegnarsi sulle tempistiche degli interventi sono stati Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche abitative, e Angelo Sala, presidente di Aler Milano, nel corso dell’incontro avuto ieri mattina con gli inquilini nelle sede del Comitato di quartiere. «Il bando di gara è stato pubblicato il 14 novembre 2018 – ha fatto sapere Sala – e hanno risposto 12 imprese. Ora siamo alla fase della verifica delle offerte, contiamo di aggiudicare la gara entro luglio e di far partire i cantieri al massimo entro settembre». Per realizzare tutte le opere previste dal bando occorreranno «487 giorni», quindi un anno e quattro mesi.
Sono lavori particolarmente attesi, quelli in questione. I palazzi di via Salomone contano in tutto 477 appartamenti e furono scelti da Papa Francesco per la sua visita a Milano il 25 marzo del 2017. È da allora che si sono succeduti gli annunci sulla partenza dei cantieri. L’agenda delle azioni di riqualificazione è ampia e contempla il rifacimento del tetto e delle facciate, che saranno ritinteggiate (a quel punto le Case Bianche smetteranno di apparire tali), la posa di una nuova pavimentazione sotto i portici, un intervento sui pilastri per risolvere il problema del freddo ai primi piani, la sostituzione di 17 ascensori (su 20), la messa in sicurezza degli impianti elettrici delle parti comuni, l’installazione dei boiler elettrici in tutti i monolocali e, ancora, la coibentazione al piano terra, una recinzione attorno agli stabili e la sostituzione dei portoncini di ingresso. In tutto saranno investiti 7,5 milioni di euro: 6,6 milioni saranno assicurati dalla Regione, gli altri da Aler Milano. Non solo la riqualificazione degli stabili. Nei loro interventi, gli inquilini hanno espresso il loro malcontento per gli abusivi presenti nei caseggiati. A loro ha risposto Sala: «I protocolli per gli sgomberi attualmente in vigore sono stati sottoscritti anni fa, in tempi più tranquilli. Si prevedono tre sgomberi alla settimana, è evidente che bisogna aumentare questi numeri. Su questo Aler sta ragionando insieme alla Prefettura. Il Prefetto Renato Saccone è uno che sta molto sul pezzo». Prima di impegnarsi sul cronoprogramma dei lavori di riqualificazione, Bolognini e Sala hanno fatto il punto sul laboratorio Pro Salomone, uno dei 33 progetti attivati in Lombardia, tre dei quali a Milano, che ha consentito la presa in carico di 31 famiglie. Il laboratorio è partito a settembre del 2018 e ha come partner la parrocchia San Galdino, la società cooperativa La Strada, l’associazione La Nostra Comunità, il Cento ambrosiano di Solidarietà CeAS e la cooperativa Galdus.
«Pro Salomone – spiega l’assessore regionale – prevede due interventi: uno destinato alle persone svantaggiate, l’altro ad avviare percorsi di inserimento al lavoro. Il laboratorio può contare su circa 120.000 euro e cerca di promuovere la coesione, prevenire e contrastare la morosità, individuare i casi di incolpevolezza e incoraggiare forme di gestione autonoma dei servizi». «Gli altri due progetti milanesi – prosegue Bolognini – sono GoLab, che ha come capofila Aler e interviene su 500 famiglie che vivono nelle vie Gola, Pichi e Borsi, e il laboratorio sociale Giuffrè-Villani, il cui capofila è il Comune di Milano, che riguarda gli stabili comunali compresi tra il civico 8 di via Giuffrè e il civico 3 di via Villani». «Il metodo utilizzato per via Salomone può essere un modello per tutta la città – sottolinea Oscar Strano, presidente del Municipio 4 –. Abbiamo voluto allo stesso tavolo Regione, Comune, Aler, i comitati e le associazioni impegnate in quartiere per creare opportunità e rilanciare una rete territoriale attiva».
giambattista.anastasio@ilgiorno.net