SIMONA BALLATORE
Cronaca

Via Rimini fuori dal Pnrr Bocciato il ricorso del Comune

Palazzo Marino aveva impugnato la graduatoria col sorpasso di Trento e Novara. Per il Tar giusto togliere 20 punti: "Non si premiano in automatico i grandi".

Via Rimini fuori dal Pnrr Bocciato il ricorso del Comune

di Simona Ballatore

e Nicola Palma

Il piano di bonifica e demolizione della scuola di via Sant’Abbondio e la creazione del polo scolastico dell’infanzia di via Rimini 258 erano rimasti fuori dalla “lista del Pnrr“: si erano visti decurtare punti in classifica (scesi da 67 a 47), cosa che aveva determinato il sorpasso da parte di altri Comuni come Novara e Treviso. Così il Comune di Milano aveva deciso di impugnare il provvedimento che escludeva dal finanziamento i due progetti, attesissimi dalle famiglie della zona 6, tra Romolo e Famagosta. Nulla da fare però: il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso. In via provvisoria i due progetti candidati risultavano ammessi - con un punteggio di 67 punti - tra quelli "destinati a strutture localizzate nelle aree svantaggiate del Paese o a strutture localizzate nelle periferie urbane, con lo scopo di rimuovere gli squilibri sociali ed economici ivi esistenti". Ma a seguito dei controlli del Ministero, 15 punti erano stati tolti perché il Comune aveva dichiarato "400 potenziali fruitori del servizio nella fascia 3-6" ma "l’edificio era dimensionato per un numero compreso tra 51 e 100". Altri cinque punti in meno per la tipologia di intervento. Palazzo Marino infatti aveva candidato i progetti per la "realizzazione di un polo dell’infanzia" (casistica che prevedeva 35 punti) quando invece per il Miur sarebbe stato un intervento di "demolizione e ricostruzione", che prevedeva un punteggio massimo di 30. "Ricorso infondato nel merito": la sentenza. Prima di tutto perché i 400 "potenziali utenti" indicati dal Comune sarebbero "i residenti dell’area che si trovano in quella fascia d’età", non i potenziali fruitori.

"Se il criterio fosse stato quello della popolazione residente nella fascia d’età presa in considerazione senza il riferimento al bacino d’utenza - scrivono i giudici del Tar - si sarebbero ingiustamente premiati in automatico gli enti demograficamente più numerosi in spregio dei piccoli enti locali". L’odissea della materna di via Rimini era cominciata nel 2012 con la scoperta di amianto e la chiusura dell’asilo. Si sono susseguiti da allora annunci di lavori imminenti, tra via libera all’abbattimento inserito anche nel Piano triennale opere pubbliche e l’approvazione nel 2019 del quadro economico per un milione e 850mila euro tra demolizione e bonifica.