Milano, sfida mortale tra auto in via Gioia: i duellanti rischiano 10 anni di carcere

A perdere la vita fu l’autista di una Panda travolta da una delle vetture

La pagina del giorno del 5 novembre 2013

La pagina del giorno del 5 novembre 2013

Milano, 12 settembre 2017 - Una gara criminale tra auto lanciate a tutta velocità nel cuore della metropoli. Una sfida assurda nella notte lungo via Melchiorre Gioia, finita tragicamente nel sangue. Non per un semplice incidente avrebbe dunque perso la vita, quattro anni fa, Luca R., 46enne che proveniva da via Galvani a bordo della sua Panda e che venne travolto all’incrocio. Secondo la Procura, sarebbe rimasto vittima di un assurdo gioco mortale tra i conducenti di una Bmw e di una Passat, che quella notte del 4 novembre 2013 si sfidarono ad altissima velocità lungo la via che porta alla periferia nord della città. Un reato gravissimo quello contestato dal pm Luigi Luzi ad Andrea P. e Lorenzo V., che erano l’uno alla guida di una Bmw 320 e l’altro a bordo della Volkswagen Passat. E un processo che, dopo la falsa partenza di un dibattimento celebrato per errore (del gup) davanti a un giudice monocratico, mercoledì riparte dall’aula della Corte d’assise dove gli imputati rischiano una condanna da sei a dieci anni di carcere.

Le cronache dell’epoca, all’oscuro della reale dinamica dei fatti, parlarono semplicemente di uno scontro tra la Bmw e la Panda, della Passat andata a finire contro il chiosco di un’edicola per evitare l’impatto con gli altri due mezzi, dei danni a una Fiat 600 e una Hyundai parcheggiate ai bordi della strada, delle gravi lesioni subite nello schianto da Sara Z., che si trovava a fianco del conducente della Panda e si salvò per miracolo.

Le indagini successive, con l’analisi delle immagini riprese dalle telecamere sparse lungo via Gioia, permisero agli inquirenti di ricostruire con ben altra precsione quanto accadde quella notte. Bmw e Passat, si legge nel capo d’imputazione, «gareggiavano in velocità ed in particolare portavano in essere manovre di sorpasso reciproco , rallentamenti ed accelerazioni improvvise, il tutto ad elevatissima velocità». Fino allo schianto mortale, quando la Bmw di P. travolse infine la Panda con R. e Z. a bordo che proveniva da via Galvani e aveva diritto di precedenza. Dopo l’urto violentissimo, mentre la Passat deviava a destra andando a impattare contro l’edicola e dopo aver abbattuto un dissuasore di sosta finiva la sua corsa contro le due auto parcheggiate, la Bmw travolgeva dei carteli stradali e dei contenitori Amsa.

Già le testimonianze di alcuni residenti raccolte all’epoca dal nostro giornale, comunque, parlavano di «vialone che invoglia a correre», di «auto che sfrecciano tutte le notti a più di cento all’ora», di strada vicina alle vie della movida di corso Como, che «chi fa vita notturna attraversa a tutta birra». Quella domenica notte però, stando alla ricostruzione degli inquirenti, i due uomini alla guida di Bmw e Passat si sarebbero spinti ancora oltre, in un duello da autodromo lungo le vie della città, che solo per un caso non si concluse con un bilancio ancora più tragico.

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