
Uno scorcio di via Appennini (Newpress)
Milano, 18 aprile 2017 - Si firmano «I Condomini Esasperati». Griffe eloquente. Si tratta, come da loro stessi specificato subito dopo, dei condomini del civico 94, scale A, B e C, di via Appennini. Stavolta però si rivolgono direttamente al sindaco. Né a Metropolitana Milanese (Mm), la società che ha in gestione gli alloggi nei quali abitano, né all’assessorato alla Casa del Comune, l’assessorato competente. No, quella degli inquilini di via Appennini è una lettera aperta al primo inquilino di Palazzo Marino, pure proprietario dei loro alloggi. E la sintesi è spietata: questi condomini si sentono abbandonati e non di rado si trovano a rimpiangere la gestione di Aler, altro fatto eloquente come la griffe di cui sopra. Leggiamola, allora. «Caro Sindaco, le scriviamo perché dal momento dell’assegnazione degli immobili ad oggi siamo stati letteralmente abbandonati a noi stessi – spiegano i residenti in via Appennini – e questo si ripercuote, come ovvio, sullo stato dell’immobile di proprietà del Comune, che è ora al completo degrado nonostante la struttura abbia solo sette anni di vita».
Fatta la premessa, ecco il dettaglio. «Andiamo ad elencare i problemi che abbiamo e che causano quotidianamente grossi disagi alle nostre famiglie dato che Metropolitana Milanese non li risolve definitivamente ma interviene con soluzioni momentanee che fanno ripresentare dopo pochi giorni il medesimo problema. Uno: risolvere definitivamente il problema dell’acqua calda e del riscaldamento in quanto, come da noi ampiamente denunciato su alcuni quotidiani, fin dalla metà del mese di ottobre 2016 siamo in balia di malfunzionamenti e disservizi che ci lasciano ora senza acqua calda ora con poca pressione dell’acqua o, addirittura, senza il riscaldamento in pieno inverno con bambini, anziani e invalidi presenti negli alloggi. Nonostante la sostituzione dell’autoclave e di altre parti dell’impianto, ad oggi continuiamo ad avere problemi e spesso siamo nuovamente senza l’acqua calda. Due: il cancello automatico del parcheggio sotterraneo rimane costantemente aperto, un problema che causa furti negli appartamenti, furti nelle cantine, danneggiamenti alle parti comuni del condominio col conseguente furto degli estintori che erano presenti nel parcheggio. Danni che sono cagionati dal fatto che chiunque dall’esterno può accedere indisturbato all’interno del condominio.
Tre: il lucernario presente all’ultimo piano della scala A, non essendo chiuso adeguatamente, quando piove, fa allagare tutto il vano scala con conseguenti infiltrazioni nei muri e nei soffitti che ad oggi hanno causato oltre all’effetto antiestetico, la formazioni di grandi macchie di muffa che causano problemi alla salute. E ci domandiamo se queste infiltrazioni non compromettano anche la struttura stessa del condominio». Non è ancora finita: «C’è un’altra questione non meno importante che ci preme farle presente: la mancanza di un custode nello stabile o di una recinzione intorno al condominio ci espone ad altri atti vandalici che deturpano lo stato del condominio, come il danneggiamento delle pompe degli idranti, l’asportazione dei maniglioni dei portoni, l’imbrattamento dei muri, la rottura dei citofoni e lo sfondamento del controsoffitto del tunnel pedonale. Danni che noi paghiamo insieme alla manutenzione del verde, che non ci compete in quanto il verde è di proprietà del Comune, ma immancabilmente Metropolitana Milanese ci addebita nell’affitto». Amara la conclusione: «Non esageriamo affatto, caro sindaco, nel dire che la gestione di Metropolitana Milanese Spa è persino peggio di quella di Aler. Confidiamo che lei possa aiutarci».
giambattista.anastasio@ilgiorno.net