
di Giovanni Chiodini
Il 17 gennaio si apre il bando per l’assegnazione degli alloggi destinati a servizi abitativi pubblici. Le persone interessate dovranno presentare domanda entro il 28 febbraio prossimo tramite la piattaforma regionale www.serviziabitativi.servizirl.it oppure recandosi presso le sedi comunali e l’Aler. I Comuni hanno il compito di supportare il richiedente nella fase di compilazione della domanda attraverso un apposito servizio (a Magenta il front-office dei Servizi alla persona, in Municipio) di assistenza. Gli alloggi posti a bando sono riservati a nuclei famigliari che si trovano in uno stato di disagio economico, famigliare e abitativo. Verranno assegnati 20 alloggi che sono immediatamente disponibili mentre altri 5 appartamenti verranno liberati entro la data di scadenza del bando. Si tratta di alloggi di proprietà dell’Aler e dei comuni di Boffalora e Ossona. Il bando, emesso da Magenta come comune capofila, riguarda residenti nei comuni di Arluno, Bareggio, Boffalora, Casorezzo, Corbetta, Magenta, Marcallo, Ossona, Robecco, Vittuone e Sedriano. Questo bando rappresenta una risposta minima ad un problema dalle dimensioni drammatiche. All’ultimo bando hanno presentato domanda ben 190 persone (50 quelle di Magenta) e sono state assegnati solo 19 alloggi. Questo bando doveva essere emesso già da diversi mesi ma solo a fine anno c’è stata la delibera del comune di Magenta, come comune capofila, per avviare il bando.
"Il bisogno abitativo deve ricevere un sostegno più tempestivo da parte dell’Amministrazione Calati, che continua a tacere riguardo questa problematica. E questo silenzio riguarda anche le interlocuzioni tra Comune e Aler, l’ente regionale che gestisce molti degli appartamenti popolari presenti a Magenta - osserva Enzo Salvaggio, capogruppo del Pd in consiglio -. Infatti tutti i tavoli di confronto che coinvolgevano Giunta, Aler e gli inquilini in questi anni sono saltati, rallentando anche il contrasto all’abusivismo, che rende più difficile la assegnazione degli alloggi. A questo si aggiunge la sfida della rigenerazione e manutenzione delle case. A Milano, per esempio, il Comune si sta attivando per intercettare fondi per riqualificare i propri stabili abitativi. Aler perché non si attiva? Tutto questo aggrava una situazione già drammatica e gli sfratti, ora consentiti, rischiano di lasciare senza un tetto decine di famiglie". "Il silenzio del sindaco non elimina il problema. Ci sono cittadini che hanno bisogno di risposte e supporto e per questo chiediamo maggiore incisività per trovare soluzioni prima che la situazione peggiori ulteriormente".