di Alessandra Zanardi
Partono i saldi invernali, tra disagi e speranze. Alla vigilia della stagione dei ribassi, al via da domani in Lombardia, è un clima d’incertezza e tensione, a detta della presidente di Confcommercio Melegnano Caterina Ippolito, quello che si respira nel Sud Milano, un territorio a sua volta colpito dalle ricadute economiche dell’emergenza Covid.
Messi a dura prova da un 2020 che per alcune categorie merceologiche è stato un "annus horribilis", in più di un caso i negozianti devono fare i conti con cali di fatturato, personale in cassa integrazione e perdita di un contatto diretto coi clienti.
"Abbigliamento, scarpe e accessori sono tra i settori più penalizzati da lockdown e restrizioni, mentre l’alimentare ha tenuto, anzi, in alcuni casi ha fatto registrare un aumento dell’attività - spiega la presidente -. La ristorazione? C’è chi ha lavorato poco, il sistema dell’asporto e delle consegne a domicilio non sempre ha funzionato".
Sono tempi difficili soprattutto per le start-up: chi ha aperto l’attività negli ultimi 10 mesi - e di esempi ce ne sono, a Melegnano, Vizzolo e non solo - non ha iniziato sotto i migliori auspici, benché sia apprezzabile lo slancio imprenditoriale di chi non si è fatto intimorire dalla pandemia. "Si lavora a singhiozzo, con la necessità d’interpretare e applicare regole che cambiano di continuo. Di aiuti e ristori se ne sono visti pochi. Ora, coi saldi, si riaccende qualche speranza, ma resta un contesto generale di disagio e incertezza".
FederModaMilano stima in 340 milioni di euro il giro d’affari legato ai saldi invernali a Milano e nell’area metropolitana, con una flessione di oltre il 20% rispetto al 2020. Ogni famiglia spenderà mediamente 284 euro, con una spesa pro capite di 130 euro; la percentuale media di sconto sarà del 30-40%. Intanto, le restrizioni imposte dalle pandemia hanno dato un’accelerata all’uso di nuove modalità operative, che secondo gli esperti dovranno restare anche nel post-Covid, "a partire dalle vendite online. Un sistema che funziona, se fatto con costanza e professionalità - dice Ippolito -. Vendere su Internet non significa solo postare le foto dei prodotti, ma studiare target e strategie. Confcommercio Melegnano è stata tra i primi a trattare l’argomento, con un apposito corso. Purtroppo alcuni negozianti non sono ancora pronti; eppure nel futuro non si potrà prescindere dall’avere anche una vetrina virtuale".
Anche le amministrazioni comunali possono favorire il cambiamento: un esempio è San Giuliano Milanese, dov’è stata attivata una piattaforma telematica, a uso dei commercianti locali, per le vendite online. Sono anche stati azzerati i costi di registrazione al portale che, per il primo anno, saranno coperti dal Comune. Una strada intrapresa che per resistere non bisognerà più lasciare.
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