
Raid in centro a Milano
di Marianna Vazzana
Non ha risparmiato neppure un negozio che vende bombolette spray: senza pietà, ha graffiato tutte le vetrine calpestando l’affinità che in un certo senso li lega, seppure un vandalo e chi lavora onestamente siano agli antipodi. In tutto sono una quindicina le attività prese di mira da un writer vandalico seriale in via Torino e corso di Porta Ticinese, che ha sfregiato le vetrine con un punteruolo per lasciare la tag, firma, "Rupe". Un nome noto, tra i componenti della Dlr (Delirium) crew, una gang che si è fatta conoscere in più occasioni. Il segno è su farmacie, boutique, ristoranti, negozi di ottica e altri ancora. Un raid compiuto un mese fa esatto, nella notte tra l’11 e il 12 ottobre, e su cui ora, dopo la raccolta delle denunce, sono in corso le indagini a cura del Nucleo Antigraffiti della polizia locale con il supporto di carabinieri e polizia, coordinate dalla Procura. Per i commercianti che già faticano a stare a galla nel periodo di lockdown, il danno si ingigantisce: non è possibile infatti rimuovere la scritta in rilievo senza danneggiare il vetro, di conseguenza è necessaria la sostituzione di tutta la parete trasparente, che arriva a costare anche 20mila euro.
La “tecnica” usata dal vandalo è quella dello "scratching" che consiste nell’incidere la scritta su una superficie di vetro o metallo utilizzando uno strumento appuntito. Un danno irreversibile, che al reato di imbrattamento aggiunge quello di danneggiamento. "Non ci voleva proprio, in questo periodo di difficoltà. Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri - dice Giuliana Politi, dipendente del negozio di Ottica Fbl - e ci siamo rivolti all’assicurazione". Da Dolly Noire, negozio di bombolette spray e abbigliamento, "il writer ha rovinato le nostre 4 vetrine. In più ha scritto sulla serranda ‘regalatemi le bombolette’, una beffa", sottolinea il fondatore Daniele Crepaldi. Molte attività che presentano il "ricamo indesiderato" sono chiuse, in base alle disposizioni governative, ma chi è aperto vorrebbe presentare il conto del danno al responsabile. "Non so se la vetrina verrà sostituita - sottolinea Silvia Bigatti, della farmacia Lloyds Carrobio -, credo che l’assicurazione non paghi al 100%. Non abbiamo solo la scritta in rilievo ma anche un’altra, lasciata con un pennarello particolare", con una sostanza acida impossibile da rimuovere. Gli agenti di polizia locale hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza, sia delle attività commerciali e sia esterne, per esaminare le azioni e inchiodare il presunto responsabile che sarebbe stato aiutato da un complice ancora da identificare.
"Noi abbiamo notato il danno al mattino - racconta una dipendente di Lush - e abbiamo denunciato subito il fatto ai carabinieri". Altre denunce sono state presentate al commissariato Ticinese. "Rupe" era già stato pizzicato dalla Polfer il 16 ottobre 2019, con un altro writer, mentre cercava di imbrattare treni. Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi, evidenzia che "nonostante si siano moltiplicate le iniziative per valorizzare la street art coinvolgendo gli artisti in progetti legali, purtroppo i vandali non demordono: lo dimostrano anche gli imbrattamenti recenti al murale di Quarto Oggiaro dedicato a medici e infermieri. Bisogna continuare a combattere il writing vandalico".