
Milan e Inter interessati. Spunterà o no un rivale? .
L’avviso pubblico aperto dal comune lo scorso 24 marzo si è chiuso a mezzanotte. Parliamo del bando "per la raccolta di manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare della Grande Funzione Urbana (Gfu) “San Siro”, comprensivo dello stadio Giuseppe Meazza". Sì, parliamo del futuro della Scala del calcio e dell’area limitrofa, dove ci sono il Parco dei Capitani e il parcheggio dello stadio e dove Milan e Inter vorrebbero costruire il loro nuovo impianto da 71.500 posti per poi, in una seconda fase, demolire quasi totalmente il Meazza per rifunzionalizzarlo.
L’obiettivo dell’avviso pubblico che si è chiuso poche ore fa era proprio quello di "verificare l’esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto alla proposta presentata Milan e Inter lo scorso 11 marzo", il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) che mostra le intenzioni dei club sull’area, che il Comune vorrebbe cedere ai club entro il prossimo 31 luglio. A meno che all’avviso pubblico abbia partecipato qualche altro soggetto privato interessato allo sviluppo immobiliare, con destinazione sportiva, dell’area di San Siro. Lo si saprà nelle prossime ore: avviso deserto o uno o più concorrenti in campo in alternativa alle due società calcistiche cittadine?
Le previsioni di molti osservatori danno il bando senza ulteriore offerte come l’opzione più probabile: dunque solo Milan e Inter in campo. Se così fosse, il Comune potrà subito avviare le trattative con i due club per accelerare la procedura di cessione dell’intero immobile (stadio attuale e area limitrofa), che l’Agenzia delle Entrate ha valutato 197 milioni di euro. Una procedura che, come anticipato sopra, Palazzo Marino vuole chiudere prima di agosto. Il motivo è semplice: il prossimo autunno, se la Scala del calcio restasse di proprietà comunale, la Sovrintendenza potrebbe far scattare il vincolo sul secondo anello del Meazza, quello considerato architettonicamente più iconico e dunque degno di essere tutelato. Un vincolo che sarebbe posto per l’età della struttura: il secondo anello è stato completato nel 1955 e dunque quest’anno compie 70 anni.
Nel caso in cui, invece, entro la mezzanotte di ieri si sia presentata almeno un’altra offerta per l’acquisto dell’area, la situazione si farebbe più complicata, almeno sul fronte del rispetto dei tempi indicati dalla delibera di Giunta (31 luglio 2025). Sì, perché – secondo quanto si legge nell’avviso pubblico – la o le proposte pervenute "dovrebbero essere valutate dal Gruppo di Lavoro interdirezionale e dalla Conferenza di Servizi Preliminare avviata anche per verificare il rispetto delle valutazioni decisorie finali". Il passaggio ulteriore sarebbe o la bocciatura della o delle proposte o "laddove siano individuate una o più proposte di interesse dell’amministrazione coerenti con le finalità dell’avviso, l’amministrazione fornirà le indicazioni per i successivi adempimenti finalizzati alla negoziazione". Uno scenario che per ora sembra quello più improbabile.
M.Min.