Vaprio d'Adda, il sindaco: "Il ponte? Non aspettiamo un altro Morandi..."

Lavori assegnati da un anno e mai partiti, il primo cittadino: secondo Città Metropolitana nessun pericolo ma bisogna intervenire

Ponte di Vaprio d'Adda

Ponte di Vaprio d'Adda

Vaprio d'Adda (Milano) -  Lavori al ponte di Vaprio assegnati da un anno ma mai partiti, "tutta colpa del rincaro prezzi e di problemi tecnici". Il sindaco Luigi Fumagalli è preoccupato e ha chiesto rassicurazioni a Città Metropolitana, proprietaria del viadotto: "Mi hanno ribadito che non c’è nessun pericolo, ma io dico che non dobbiamo aspettare un altro Morandi".

Il primo lotto, 600mila euro, doveva partire nella primavera 2021, i soldi servono a sostituire i tiranti ormai rovinati, a differenza del calcestruzzo e del cemento, perfettamente integri. "Il traffico sulla striscia d’asfalto che ci separa da Canonica è decuplicato dall’apertura nel 1957 - ricorda il primo cittadino -. Siamo passati dai 2mila mezzi al giorno di allora ai 20mila di oggi: bisogna intervenire". Ne è convinta anche Provincia di Bergamo che paga e che aveva bandito la gara, ma poi le difficoltà di approvvigionamento dei "pendini", che arrivano dalla Germania, hanno bloccato tutto e la ditta ha smontato il ponteggio, Si pensa a una risoluzione del contratto ma poi bisognerà ricominciare daccapo. "Un altro appalto, altro tempo - sottolinea il sindaco - i problemi iniziali erano stati tutti di natura burocratica, mancavano alcune firme e tutto è slittato, poi si è creata la congiuntura negativa sfociata nello stallo di oggi".

La soluzione radicale sarebbe avere, a Trezzo, un altro ponte sul fiume per fluidificare il traffico cresciuto a dismisura. Regione ed ex Provincia hanno ventilato l’idea di stralciarlo da Pedemontana che lo prevede "per non perdere altro tempo". "Ma resta una chimera. Se ne parla da 25 anni anni, temo che non riuscirò a vederlo. Hanno trasformato un sogno in un incubo. E per di più ci parlano di sburocratizzazione", dice Gianpietro Robbaiti, portavoce dei camionisti della zona. Per ora ci si accontenterebbe di cambiare le barre d’acciaio a Vaprio che mostrano la corda, "con buona pace nostra, perché durante il cantiere che durerà un anno ci costringeranno a prendere l’autostrada - preconizza il sindacalista -. Alternative non ce ne sono. Succede ogni volta che si mette mano a uno dei cavalcavia sull’Adda". Ammesso che "i lavori partano sul serio". "La soluzione - conclude Fumagalli - non mi sembra dietro l’angolo".

 

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