REDAZIONE MILANO

Renato Vallanzasca lascia il carcere: trasferito in una Rsa per le sue condizioni di salute

Detenuto per più di 50 anni, l’ex boss della Comasina si trova ora in una residenza nel Padovano, che si è resa disponibile ad accoglierlo

Gli avvocati di Renato Vallanzasca hanno chiesto al Tribunale di Sorveglianza di concedere al detenuto la detenzione domiciliare in una struttura di cura e ora è stato trasferito

Gli avvocati di Renato Vallanzasca hanno chiesto al Tribunale di Sorveglianza di concedere al detenuto la detenzione domiciliare in una struttura di cura e ora è stato trasferito

Milano, 26 novembre 2024 – Renato Vallanzasca è stato trasferito nei giorni scorsi nella Rsa dell'Opera della Provvidenza Sant'Antonio, in provincia di Padova. Per il 74enne il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva disposto il 13 settembre scorso il “differimento pena” in detenzione domiciliare per “incompatibilità col carcere” a causa delle sue gravi condizioni di salute. Referti su referti attestano infatti che il suo è uno stato di demenza, di assoluta incoscienza di sé, del suo passato violento, della pena che sconta, quattro ergastoli per un totale di 295 anni di carcere.

La struttura di Padova si occupa di malati di Alzheimer e demenza. Era stata individuata nei mesi scorsi dai legali di Vallanzasca, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, e aveva dato la propria disponibilità ad accoglierlo.

Da quei giorni sono passati più di due mesi, nei quali il 74enne ex boss della banda della Comasina, detenuto per più di 50 anni e con "fine pena mai", è rimasto nel carcere di Bollate, prima dell'effettivo trasferimento, perché i legali hanno dovuto occuparsi anche di tutta una serie di formalità e certificazioni. Da quanto si è saputo, Vallanzasca fatica a camminare, ma è seguito dai medici dell'istituto e fa fisioterapia.