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Cronaca

Vaccinazioni anticovid: dopo gli over 80, l’accelerata sulla scuola

La Regione anticipa al 18 febbraio la vaccinazioni agli ultraottantenni

Vaccinazioni anticovid

Milano, 11 febbraio 2021 - La Regione accelera la campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Giovedì 18 febbraio inizieranno le somministrazioni di siero agli ultraottantenni: 720mila quelli censiti in Lombardia. Le prenotazioni partiranno da lunedì 15 febbraio attraverso tre canali: medici di base, farmacie e, infine, la piattaforma online “vaccinazionicovid.servizirl.it“. Da sabato 13 febbraio sarà poi attivato un numero verde gratuito per chi volesse altre informazioni, l’800894545. Lo step degli ultraottantenni apre, di fatto, la fase tre della campagna, quella della vaccinazione di massa, e parte con 6 giorni di anticipo rispetto a quanto comunicato nelle scorse settimane. Non è finita, però. Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato lombardo al Welfare, ieri ha fatto sapere che la Regione vorrebbe anticipare anche la vaccinazione del personale scolastico – Governo e forniture di dosi permettendo – calendarizzandola tra l’ultima settimana di febbraio e la prima di marzo. 

«In base al piano di consegne di Astrazeneca, noi abbiamo la possibilità di iniziare le fasi che erano previste in aprile forse anche per la fine di febbraio. Sicuramente in marzo. Quindi se dalle indicazioni nazionali, dalla concertazione Stato-Regioni, venisse l’indicazione di vaccinare la scuola, noi possiamo utilizzare Astrazeneca dall’ultima settimana di febbraio o dalla prima di marzo». Parole proferite ieri da Trivelli davanti alla Commissione Sanità del Pirellone. «L’inserimento in via prioritaria di determinate categorie avverrà nell’ambito della concertazione tra Governo e Regioni. La proposta della Lombardia e delle altre Regioni è di usare Astrazeneca partendo immediatamente, visto che è disponibile, con una campagna per il mondo della scuola. Il ministero propone invece di andare sui servizi essenziali: ci sarà un’indicazione che verrà data sulla base di questa concertazione e noi la seguiremo», ha concluso Trivelli. 

Quanto alla ricerca delle location per la vaccinazione di massa, il piano che riguarderà oltre 6,6 milioni di lombardi, il piano supervisionato da Guido Bertolaso, Trivelli ha spiegato: «La nostra idea è concentrare la maggior parte delle somministrazioni su 60 punti vaccinali in cui far convergere l’80% della popolazione». In questo modo, secondo il direttore generale, sarebbero garantite la celerità della campagna ma anche la sicurezza dei luoghi in cui si procede alla somministrazione del siero. «Se si riuscissero a compattare in tre mesi le vaccinazioni, si potrebbe bloccare almeno temporaneamente il virus – ha spiegato Trivelli –. Serve quindi velocità. E poi sicurezza perché molte persone sono sconosciute al sistema sanitario regionale e potrebbero sviluppare reazioni avverse». Per questo si stanno valutando più strategie: «L’ipotesi straordinaria è quella di ingegnerizzare la chiamata, la convocazione delle persone, e di ingegnerizzare la distribuzione dei vaccini in luoghi molto sicuri, in cui dovendo vaccinare persone sconosciute (al servizio sanitario ndr), il rischio delle reazione avversa di fatto aumenta. In questa ottica le farmacie sono molto interessanti, si possono fare ipotesi bellissime sulle farmacie, ma tutto è da costruire, nulla è scontato».

Nel dettaglio, nelle farmacie «si potrebbero fare 90mila vaccinazioni al giorno», a patto «che tutte aderiscano, che siano in sicurezza e che ci siano tremila medici che vi accedano. Per il momento la Regione – ha sottolineato ancora il dg – si sta puntando su grandi spazi, come a Milano quelli della Fiera, con ampi parcheggi, che permettano di avere una sicurezza e una gestione sistematica dei flussi molto ordinata». Oggi alle 17.30 è in programma un incontro con i sindaci lombardi proprio per approfondire il tema delle location. 

La Lombardia si sta infine interrogando sulla possibilità di fornire un passaporto sanitario a chi riceve la seconda dose del vaccino anti-Covid. «Vorremmo sapere dal Cts se una persona che ha ricevuto la seconda dose è immune per qualche mese, se può rinunciare alle misure di distanziamento. Vorremmo sapere se il certificato di avvenuta vaccinazione può diventare un tesserino».

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