REDAZIONE MILANO

Un’indagine tra gli spettatori "Sintonizziamoci col pubblico"

MILANO

"Il dato di partenza è che tutti i film stanno registrando in questo periodo risultati inferiori del 50% rispetto al 2019. Si sono modificate delle abitudini: se lo spettatore veniva prima al cinema una volta alla settimana adesso si limita a farlo una volta al mese. Il problema però non è soltanto la concorrenza della fruizione casalinga dello streaming e non possiamo neppure più addossare la colpa alla paura di contagiarsi. La questione è molto più complessa: in genere è diminuita nel pubblico la predisposizione a considerare il cinema come momento importante all’interno della gestione del proprio tempo libero. Non si discute più in famiglia o fra amici su quale film si abbia visto sul grande schermo. Si è creato un corto circuito che bisogna sanare". L’analisi è di Lionello Cerri, produttore cinematografico e amministratore delegato di Anteo Spazio Cinema. Il pubblico cinefilo e affezionato non ha fatto mancare la sua presenza anche negli scorsi mesi riducendo la contrazione (- 35%) rispetto al 2019 (la media nazionale supera il - l 60%).

"Lamentarsi serve a poco. Bisogna piuttosto ripensare alla progettualità. Quello che è fondamentale è rinsaldare il legame fra il pubblico e sala, capire dove sta andando. All’Anteo abbiamo commissionato un’indagine e fra qualche mese ne sapremo di più sui nostri spettatori. Già adesso però è chiaro che non esiste un pubblico ’monolitico’ ma diversi segmenti diversi, come giovani, anziani, scuole e famiglie. Ogni prodotto e anche ogni sala cinematografica devono avere la consapevolezza di doversi sintonizzare col proprio pubblico di riferimento" prosegue l’anima di Anteo Spazio Cinema. I costi dell’energia non sono indifferenti: "Spendiamo già intorno a 700mila euro all’anno. Per le bollette abbiamo registrato aumenti fra il 35% e 40%, tranne in una sala fuori Milano dove il rincaro ha superato il 70%. Serve un intervento corposo da parte dello stato" conclude Cerri. A.L.