
"Questa è una vera sfida in un segmento dell’istruzione, la scuola media, che è stata trascurata sia dalla ricerca dei pedagogisti che dalla ricerca dei disciplinaristi. Invece è un momento importante nella vita dei ragazzi: entrano bambini ed escono adolescenti". Così Benedetto Scoppola, presidente di Opera Nazionale Montessori, ricorda la rivoluzione in corso, con la “verticalizzazione“ del metodo dalla scuola dell’infanzia e primaria alle medie, e oltre. "Quello che abbiamo cercato di fare è ripartire dalla formazione, per modificare la scuola bisogna modificare l’idea degli insegnanti: nelle classi si deve fare cultura, al di là di riunioni su riunioni per mettere voti in pagella".
Si è partiti da attività interdisciplinari, legate al territorio in cui i ragazzi vivono: "Si fa pedagogia del luogo e in Italia viene molto bene. I docenti stanno accogliendo con entusiasmo la proposta, che diventa naturale". E che si spera di esportare. "Se si passasse da sperimentale a ordinamentale, anche seguendo le indicazioni che arriveranno dal Ministero, più classi potrebbero essere coinvolte. L’interesse c’è, anche dalle superiori". E pure dall’estero. "L’approccio laboratoriale e interdisciplinare aiuta anche a superare il gender gap nelle materie Stem – conclude Scoppola –, motivando molte alunne a sceglierle nei livello scolastici successivi. È una sfida a tutto tondo". Si.Ba.