ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Una legge per salvare i bambini "Mai più figli uccisi come Federico"

L’associazione creata da Alessandra Penati chiede maggior tutela rispetto a genitori potenzialmente violenti

Una legge per salvare i bambini "Mai più figli uccisi come Federico"

di Alessandra Zanardi

"Fermiamo i figlicidi, nel nome di Federico". Quattordici anni dopo la morte del piccolo Barakat, il bimbo di otto anni ucciso dal padre il 25 febbraio 2009 durante un colloquio protetto nella sede dei servizi sociali di San Donato, l’associazione nata in sua memoria e presieduta dalla madre Antonella Penati, “Federico nel cuore onlus”, si batte affinché venga approvato al più presto un disegno di legge che punta ad aumentare le tutele per i minori nei casi di violenza domestica, o di genere. Dal 2009 ad oggi in Italia si sono registrati 515 figlicidi.

Il Ddl 91 (prima firmataria la senatrice Pd Valeria Valente) è la riproposizione di una proposta di legge che era già stata presentata nella precedente legislatura, ma che, nonostante 20mila firme a sostegno, non è arrivata all’approvazione a causa della caduta del Governo. "Ora si spera in un’accelerata perché è fondamentale andare a colmare il vuoto normativo emerso con la vicenda di Federico – osserva l’avvocato della onlus, Federico Sinicato –. È necessario trasferire agli enti che hanno in carico i minori una responsabilità anche fisica, e non solo educativa, dei minori stessi, così da garantirne l’incolumità. Inoltre, qualora il padre o la madre segnali l’altro genitore come un soggetto violento, pur in assenza di una denuncia formale e in attesa di compiere gli accertamenti del caso, riteniamo che il giudice debba disporre l’immediata sospensione del diritto di visita del genitore violento e l’affidamento temporaneo del minore all’altro genitore, o, nel caso d’impossibilità, ai parenti entro il quarto grado". Sono questi i punti salienti del disegno di legge, sostenuto anche dalla responsabile dell’Udi (Unione delle donne in Italia) Vittoria Tola e da Alessandra Menelao, responsabile Uil dei Centri di ascolto contro tutte le violenze. Per chiedere un’approvazione del Ddl in tempi rapidi è stata anche lanciata, su change.org, una raccolta di firme rivolta al Governo.

La vicenda di Federico Barakat ha scosso profondamente l’opinione pubblica, dentro e fuori San Donato. L’iter giudiziario che ne è scaturito si è chiuso il 27 gennaio 2015 con una sentenza della Cassazione. Il sommo tribunale ha assolto tutti gli operatori (due assistenti sociali e un educatore) coinvolti nel caso, stabilendo che non vi siano corresponsabilità nella morte del bambino. Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, alla quale Antonella Penati ha fatto ricorso, non c’è stata violazione del diritto alla vita di Federico. Pronunciamenti che, a detta di Sinicato, "dimostrano la necessità di andare ad integrare il quadro normativo vigente".