ANDREA GIANNI
Cronaca

Nel mirino di pirati del web: "Un imprenditore su tre vittima di cyber-attacchi"

Il 22% denuncia il blocco del sistema con richieste di riscatto in denaro. Il dossier Confcommercio: non solo furti e atti vandalici, nuove insidie.

Il questore di Milano Bruno Megale ha partecipato alla presentazione della ricerca realizzata fra le imprese del territorio

Il questore di Milano Bruno Megale ha partecipato alla presentazione della ricerca realizzata fra le imprese del territorio

Non solo rapine e furti, ma anche le insidie della rete. Oltre un terzo degli imprenditori della Città metropolitana di Milano, e delle province di Monza-Brianza e Lodi (il 37%) è stato vittima di una frode o attacco informatico. Nel 63% dei casi nell’ambito dell’attività professionale e nel 37% dei casi nella vita privata. L’illecito più frequente (36%) è il furto di credenziali, dati o denaro per link email o sms cliccati per errore; il 22% degli imprenditori denuncia, invece, il blocco del sistema con richiesta di riscatto, il 19% un’intrusione con furto di credenziali. Il 12% ha indicato di essere stato vittima di phishing. L’allarme emerge da una ricerca di Confcommercio Milano, Monza Brianza e Lodi, realizzata in occasione della dodicesima edizione della giornata nazionale Confcommercio ’Legalità, ci piace!’, analizzando le risposte di 404 imprese del territorio.

"C’è ancora molto da fare nella difesa dalle minacce criminali dalla rete, anche in una maggiore formazione per le imprese – sottolinea Fabio Moroni, consigliere Confcommercio con incarico su sicurezza e legalità –. Quest’anno abbiamo voluto dedicare al web un ampio spaccato dell’indagine senza, però, trascurare i reati e i fenomeni di degrado sul territorio". Furti negli esercizi commerciali (31,2%), ma anche il degrado e l’insicurezza con i negozi sfitti (30,2%): sono i fenomeni maggiormente percepiti dagli imprenditori. Poi atti vandalici (28,5%) e scippi-borseggi (28%). Un’impresa su due, nell’ultimo anno, è stata vittima di reati: il 21,3% ha subito furti o danni all’attività, il 17,3% atti vandalici. Seguono truffe (9,9%), scippi e borseggi (8,7%) e i furti negli esercizi commerciali subiti, in questo caso, dai clienti (6,4%). A Milano città si registra una prevalenza di scippi e borseggi (45%), furti negli esercizi commerciali (32%) e atti vandalici (30%). Nei centri dell’hinterland vengono in particolare segnalati come sintomo di degrado i negozi sfitti (37%). A Monza Brianza il fenomeno decisamente più segnalato è quello dei negozi sfitti (50%). A distanza i furti negli esercizi commerciali (31%) e gli atti vandalici (22%).

Tornando alle trappole della rete, secondo la maggior parte delle imprese che ha risposto all’indagine (71%), il principale pericolo per la sicurezza del proprio sistema informatico è da individuare nella possibilità dell’errore umano (ad esempio l’apertura di email o link non verificati, l’invio di mail a indirizzi multipli in chiaro, password deboli o condivise). Altri pericoli indicati sono gli attacchi informatici mirati al furto di credenziali, dati aziendali o di terzi (41%), la connessione a sistemi e contatti esterni scarsamente verificabili (27%), l’inadeguatezza del sistema di protezione ai nuovi attacchi informatici (26%). Per 6 imprese su 10 (63%) la diffusione dell’intelligenza artificiale rappresenta allo stesso tempo sia un’opportunità sia una potenziale minaccia. Per il 15% principalmente un’opportunità. Il 22% considera l’Intelligenza artificiale una minaccia. Risultati della ricerche, che aprono una riflessione, presentati ieri alla presenza, tra gli altri, del prefetto Claudio Sgaraglia e del questore Bruno Megale.

"Milano è una città profondamente cambiata – ha sottolineato Megale – e il cambiamento è talmente veloce che abbiamo un orizzonte temporale più limitato rispetto a qualche anno fa, che non ci consente di fare previsioni superiori a un anno" per pianificare interventi per la sicurezza. "Negli ultimi anni – prosegue – c’è stata un’esplosione di turismo che non si era mai vista, un numero molto elevato di immigrati e anche un’esplosione dal punto di vista economico commerciale, perché oggi la città è diventata attrattiva per oltre 5.000 multinazionali del mondo. La presenza, poi, di nuove università, con più di 300.000 studenti che vivono in pianta stabile a Milano ha fatto cambiare completamente l’approccio alla sicurezza".