FRANZ
Cronaca

Una città verde e più umana: serve coraggio

Franz

Pinotti*

Come sarà la Milano del futuro? Consiglio di dare una sbirciata al Piano 2030 del Comune di Milano, soprattutto la Relazione del PGT – Piano di Governo del Territorio. Si parla di Rigenerazione Urbana e Ambientale resiliente e a zero emissioni, che riguarda oltre un milione di mq di territorio urbano, da togliere alla tentazione della speculazione immobiliare, per trasformare sempre più Milano nella città inclusiva e sostenibile che tutti vorremmo, tanto da comprendere anche il Social Housing, un’offerta abitativa di “affitto sociale” per una Milano più equa. Le parole magiche di una città che guarda al futuro con ambizione mista all’attenzione sociale sono: Riuso, Riciclo e Rinnovamento, in funzione di una “Città Verde”. Una Milano inserita in un parco immenso che connette le periferie al centro, unendo la città metropolitana in un vivere quotidiano che curi anche gli spazi di prossimità. Tutto a 15 minuti, il progetto lanciato dal sindaco Sala, è un’idea sperimentata anche da Anne Hidalgo, sindaco di Parigi. È l’attenzione sociale al vivere nei “piccoli” spazi quotidiani: la scuola, la palestra, i negozi, il parco, il lavoro; all’interno di un tessuto più grande in cui le piazze diventino centri di cultura e aggregazione, esattamente come Piazza Gae Aulenti e Citylife, per citarne due a caso. Il Coronavirus ha messo in evidenza che i bisogni possono essere molto diversi, così come la scala delle priorità. Occuparsi di lotta all’inquinamento significa prendere delle decisioni importanti, magari non tutte popolari. Il futuro di Milano passa attraverso una città eco sostenibile, sempre più umana, che preveda una decisa lotta all’inquinamento, una città inclusiva ed equo-solidale nel proporre case alle giovani famiglie salvaguardando i ceti meno abbienti, una città modello internazionale per il lavoro, la cultura e la bellezza dei luoghi di incontro e aggregazione. Il Green di grattacieli e muri agricoli che regoleranno il microclima, insieme al recupero di spazi abbandonati quali i numerosi scali ferroviari, diventeranno il motore culturale di una innovazione tecnologica che cambieranno il volto di Milano. In Arexpo sorgerà il fulcro del life science, lo Human Technopole; la Città della Salute vedrà la luce nell’ex area Falck di Sesto San Giovanni; l’Idroscalo diventerà una vero e proprio villaggio dello Sport; la sharing mobility fornirà auto a guida autonoma verso l’obiettivo del 100% elettrico in città. Ma perché tutto questo accada, sarà necessario liberarsi da terribili virus come il Covid-19 che mettono in ginocchio il nostro futuro. Serve una sanità rinnovata e riorganizzata.

*Blogger e fondatoredel Sanga