MARIAROSA MAIOLI
Cronaca

Un calcio ai luoghi comuni. Maradonne, sport e inclusione: "Ci guidano passione e amicizia"

La squadra di via Corsico nata da una partita in spiaggia ora partecipa al campionato Csi "Vogliamo andare oltre il modello di pallone al maschile. siamo contro la competizione tossica" .

La squadra di via Corsico nata da una partita in spiaggia ora partecipa al campionato Csi "Vogliamo andare oltre il modello di pallone al maschile. siamo contro la competizione tossica" .

La squadra di via Corsico nata da una partita in spiaggia ora partecipa al campionato Csi "Vogliamo andare oltre il modello di pallone al maschile. siamo contro la competizione tossica" .

È stata una partita in spiaggia, nell’estate del 2020, a far nascere le Maradonne. Dopo cinque anni dalla sua nascita, la squadra di calcio a sette femminile è l’esempio che passione e gioco possono veicolare l’inclusione, anche e soprattutto in uno spazio ancora a predominanza maschile. "Gli obiettivi sono gli stessi di allora: l’importante è condividere passione e valori senza farsi sopraffare da una competizione tossica". Così Caterina Migliore, componente della squadra, ha definito lo spirito delle Maradonne, immutabile anche se le generazioni sono cambiate: "Anche chi non ha fatto parte della fondazione vive la squadra con la stessa indole".

Tutto parte dalla scelta del nome: al rimando di Maradona si è aggiunto "donne" per riappropriarsi di un terreno solo maschile. Nel logo, sopra la M, c’è un’aureola quasi a desacralizzazione un Dio, come veniva visto il calciatore argentino, immagine di mascolinità tossica. "Il calcio - continua Migliore- è legato a un concetto di competitività maschile e violenta. Noi vogliamo essere un’alternativa e diffondere un’idea di calcio sana. Non per forza solo femminile: spesso organizziamo tornei misti, come quello del prossimo 16 marzo contro il razzismo".

Autogestite ma inserite nel campionato Csi grazie alla società Juvenilia a cui si sono affidate. L’allenamento è una volta alla settimana, nel campetto dell’oratorio di via Corsico, sui Navigli. Poi il terzo tempo, importante come i palleggi: "È uno stile di vita - dice Migliore - per noi è importante l’allenamento come la birra perché siamo un gruppo di amiche e in momenti come questi condividiamo la nostra vita personale". Tutto ciò emerge anche dalle manifestazioni che organizzano o a cui partecipano: "Abbiamo preso parte alla “passeggiata arrabbiata“ insieme ad altre squadre femminili milanesi per affermare il diritto a vivere uno spazio urbano libero da discriminazioni e insicurezze".

Non solo: dalla nascita, le Maradonne partecipano al torneo Boccalini, in memoria delle sorelle fondatrici del calcio femminile. "La prima edizione del torneo è stata disputata tra due formazioni a undici con rappresentanti di squadre diverse, per giocare ‘la partita che mai fu’, annullata dal fascismo nel 1933 tra l’Alessandria e il Gruppo femminile calcistico (Gfc) delle sorelle lodigiane Boccalini". Il calcio non è cosa da signorine, avevano riferito i collaboratori di Mussolini a Giovanna Boccalini, eppure questa frase, a distanza di un secolo, è permeata a tal punto da arrivare fino ad oggi: "Alcune squadre contro cui gareggiamo hanno assorbito le abitudini del calcio maschile che non sono in linea ai nostri principi. E questo aumenta il valore di ciò che facciamo", ha raccontato Migliore.

A Milano sono 1.789 atlete tesserate al Csi che giocano a calcio a sette, divise in 122 squadre. "I dati sono incoraggianti ma il problema persiste ed è culturale. Quando un’avversaria si avvicina da dietro, alcune gridano ancora “uomo“. E la maggior parte degli allenatori sono uomini. Il nostro è un caso raro perché abbiamo avuto un’allenatrice femmina dalla fondazione della squadra: Betta ora è in gravidanza e sostituirla non è stato semplice. Abbiamo scelto un allenatore per mettere in pratica, sempre di più, una collaborazione inclusiva".

Anche nella scelta dei colori le Maradonne hanno unito i due mondi, in netto contrasto se si parla di pallone: "Le strisce fucsia e blu sono collegate da una striscetta d’oro perché le Maradonne sono preziose e hanno un valore raro".