
Un bunker pieno di droga Scoperta dai carabinieri una piantagione sotterranea
di Laura Lana
Uno dei tanti terreni agricoli, a confine tra Paderno e Cinisello. Con gli animali da cortile, qualche capanna, una piccola serra e l’edificio di un’ex fabbrica edile. Lungo tutto il perimetro della proprietà, erano stati montati alcuni teloni che bloccavano la vista. E poi c’era un odore troppo forte, che arrivava fino all’autogrill sulla tangenziale. E quel condizionatore era troppo grande per la piccola serra. Anche la cuccia del cane dentro aveva in realtà una turca. Che, una volta sollevata, nascondeva una botola con una scala che portava in un bunker.
Nel sotterraneo si trovava un vero e proprio centro di produzione ed essiccazione di cannabis: terrari in vasche di cemento, impianti di irrigazione, lampade alogene, sacchi già confezionati, c’erano addirittura i calendari per la semina e l’innaffiatura e un impianto di videosorveglianza. Qui un’indagine dei carabinieri, disposta dalla procura di Monza, ha permesso di sequestrare 25,2 chili di marijuana, ripartiti in 51 involucri sottovuoto, e 370 euro in contanti. In manette sono finiti due fratelli di 67 e 63 anni, Salvatore e Giuseppe Faraone, e il nipote 25enne Davide Yuri Faraone (figlio di un terzo fratello non coinvolto). Da un’impresa familiare a un’altra, l’ipotesi è che l’attività sia iniziata almeno 3 anni fa e che sia stata messa in piedi dai fratelli siciliani, ex imprenditori nel campo dell’edilizia. "L’azienda ha chiuso e non sapevamo come mantenerci", avrebbe detto uno dei due agli inquirenti.
Oltre alla droga, nel terreno e sulla parete di un capanno dove dormivano, i carabinieri hanno trovato anche alcune armi: una pistola Beretta con matricola abrasa e 52 cartucce, le canne mozzate di un fucile, una carabina ad aria compressa con 200 piombini e 3 coltelli a serramanico. Il bottino maggiore, tra armi e contanti, è stato sequestrato nelle abitazioni dei tre parenti, tutti residenti a Paderno. A casa di Salvatore Faraone è stata trovata una semiautomatica calibro 9 millimetri priva di marca, modello e matricola, modificata nella parte terminale della canna con filettatura idonea all’innesto di un silenziatore, 38 cartucce, un silenziatore artigianale, 57.720 euro, un bilancino, 100 grammi di marijuana. Nella disponibilità del 25enne c’erano un chilo di marijuana, 56 grammi di hashish, una macchina per il sottovuoto, due bilance elettroniche di precisione, 520 euro. I tre sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi da fuoco e ora si trovano nel carcere di Monza.