Un albero ricorda Michele Manno L’uomo che portò lo sport a tutti

Per trent’anni la sua missione è stata coinvolgere i ragazzi i detenuti e le fasce più deboli nel diritto praticare attività

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Per la città, per i giovani, per chi aveva molte speranze e poche risorse è stato un uomo speciale. Michele Manno, presidente del Comitato di Milano di Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) è stato attivo nel sociale milanese per più di 30 anni. Si è speso in prima persona in molti progetti che potessero garantire la pratica sportiva a tutte le fasce più deboli della città. Si è occupato di portare la possibilità di praticare attività sportiva negli istituti penitenziari milanesi, ha creato e portato avanti il campionato di calcio UISP per disabili, ha dato la possibilità di praticare ginnastica dolce per gli anziani direttamente nei condomini delle periferie della città, e questi solo per citare alcuni dei numerosi progetti portati avanti da Manno.

Per questo è stato ricordato, nella sede del più grande ente di promozione sportiva italiano a Dergano, accanto al Parco Nicolò Savarino, con la piantumazione di un melo in sua memoria e con una messa in suffragio. Presenti all’iniziativa, oltre alla dirigenza nazionale di Uisp e al Presidente Del Municipio 9 Giuseppe Lardieri, anche Natalia Generalova, che gli succede a Manno nel ruolo istituzionale.

"Con questo albero vogliamo ricordare il nostro Presidente Manno - ha detto Generalova - che ha amato lo sport, lo sviluppo sociale, la sua città e la natura. L’albero piantato in questo parco e a lui dedicato è un albero simbolo di forza e costanza, allo stesso modo rimarrà indelebile il suo ricordo".

Presidente del Comitato di Milano dal 2014, Manno aveva già ricoperto il ruolo dal 1992 al 1994, nel momento della seconda rielezione diceva “Il nostro impegno è caratterizzato dal lavoro di squadra, dalla passione per la promozione sportiva rivolta a tutti, nessuno escluso”. Questo lo spirito con cui Manno ha guidato UISP Milano durante la sua Presidenza, e che continua a contraddistinguere tutta l’attività sociale, specialmente in un periodo di profondi cambiamenti come quello che stiamo vivendo in questi giorni.

E.F.

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