
Fiorenza, ereditiera dell’impero Rancilio
"La malattia psichiatrica è stata determinante nel condurre l’imputato a uccidere la madre". Lo scrivono i giudici della Corte di Assise nelle motivazioni della sentenza con cui hanno assolto per vizio totale di mente Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, accusato di aver ucciso la madre Fiorenza, ereditiera di una nota famiglia di immobiliaristi, nel dicembre 2023. Un omicidio mosso dalla convinzione del figlio, diagnosticato schizofrenico paranoide, che soltanto così le avrebbe evitato "le sofferenze della vivisezione". Dopo averla strangolata, le aveva poi spaccato la testa con un manubrio da palestra in modo che "il suo cervello non potesse essere rubato". Sono queste le "tematiche deliranti" rilevate dal perito incaricato dalla Corte, che avrebbero "determinato e non semplicemente condizionato" il delitto. Rancilio avrebbe compiuto "l’atto aggressivo nei confronti della madre in preda a uno stato di mente alterato, nel quale l’ideazione delirante non aveva più alcuna forma di contenimento". Uno stato psicotico "all’interno del quale non aveva la minima capacità di altrimenti determinarsi". Assolvendo il 36enne e disponendo per lui 10 anni in una Rems, la Corte presieduta da Antonella Bertoja ha accolto le richieste della pm Ilaria Perinu e della difesa. An.Gi.