Tutti pazzi per il vintage: lo shopping sostenibile

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La coda era di 750 metri. Dallo spazio Novecento di viale Espinasse 99 terminava a via Barnaba Oriani. L’attesa era superiore a un’ora. Nonostante le difficoltà, sono state tante le persone che domenica hanno scelto di fare shopping a “All you can wear“. Il mercatino di abiti e accessori vintage, second-hand e nuovi da stock lanciato dalla cooperativa Di mano in Mano, ha riscosso un grande successo. Convenienza, ampia scelta e attenzione per l’ambiente le caratteristiche dell’iniziativa che hanno attirato l’attenzione di tante persone.

Il concetto si ispira ai ristoranti “all you can eat“ (tutto quello che puoi mangiare). Si compra una borsa in tela ecosostenibile del valore di 18 euro che si può riempire fino al bordo con tutto ciò che si vuole acquistare. Una selezione che non è stata facile per la quantità di articoli disponibili. Nel mercatino c’erano abiti da donna, uomo e bambino per accontentare tutti i gusti e le esigenze. Un altro elemento che ha complicato la scelta dei capi è stata la loro varietà. Nei bancali del mercatino si poteva trovare un tailleur invernale nuovo con ancora l’etichetta, un vestito anni 60, ma anche capi griffati come le cravatte di Dior.

Data però l’incontenibile affluenza di domenica, le mille borse in tela sono terminate e sono state sostituite da buste di carta da 15 eruo l’una.

Un risparmio apprezzato soprattutto da under 20 e 30, che hanno partecipato numerosi.

La cooperativa ha comunicato che, in base a una stima approssimativa, con i 25 bancali di vestiti messi a disposizione per il mercatino, si possono risparmiare 62,5 tonnellate di anidride carbonica.

Una cifra importante, se si considera il fatto che corrisponde a 900 voli di andata e ritorno Milano-Roma.

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