BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La paziente 1 della Martesana: "Con il Covid da dieci mesi. Come me altri 12mila"

Morena Colombi vive con l’incubo del virus e raccoglie le testimonianze su Facebook

Morena Colombi di Truccazzano, paziente 1 della Martesana, soffre di long Covid

Truccazzano (Milano), 24 dicembre 2020 - Una convivenza da incubo con il virus che va avanti da 10 mesi esatti. Morena Colombi, operaia di Truccazzano, paziente 1 della Martesana, soffre di long Covid. Come tanti altri malati che hanno superato la polmonite, tutti i giorni è costretta a fare i conti con strascichi che non accennano ad attenuarsi.

"La nebbia mentale, innanzitutto - racconta - incespico nelle parole: penso salame e dico salmone. Sembra un’inezia, ma quando capita continuamente è un problema. Per non parlare di dolori terribili dalla testa ai piedi e di una sequela di guai che condivido con il gruppo che ho fondato per disperazione. Credevo di essere la sola, invece siamo in 12mila". Gli iscritti a "Noi che il Covid l’abbiamo sconfitto", la pagina Facebook aperta dalla 58enne a maggio, descrivono nel dettaglio la sindrome dai tanti segni ineffabili, "ma chiarissimi per chi come noi è costretto a misurarsi con gli esiti dell’infezione. Chiediamo ai ricercatori di studiarci. Chissà quante persone si trovano nelle stesse condizioni e non sanno dove sbattere la testa".

Per ottenere un riconoscimento, Morena ha scritto anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "La nostra non è ancora una malattia riconosciuta, bisogna rimediare. Il premier mi ha risposto subito. L’ho apprezzato, solo che poi non è successo niente". Ai negazionisti Colombi dice "di farsi vaccinare. È l’unica strada che abbiamo per venirne fuori. L’infezione segna un prima e un dopo nella vita di chi l’ha attraversata. Sono rientrata al lavoro, come tanti altri, ma devo combattere con una stanchezza mai provata prima. Tremo quando in televisione vedo le immagini degli assembramenti, vorrei mettere tutti in guardia: con il Sars-Cov-2 non si scherza. E invece molti sottovalutano. Spero che Natale e Capodanno non siamo l’occasione per un liberi tutti di cui pagheremmo presto le conseguenze. Troppi morti, troppo dolore e la crisi economica. Vorrei che se lo ricordassero quelli che non usano la mascherina, quelli che organizzano festini abusivi, quelli che non credono a questa tragedia. Basterebbe che trascorressero un giorno con noi sopravvissuti: cambierebbero subito idea". Di Morena e del suo gruppo si è occupata anche la stampa americana. "Negli Stati Uniti gli esperti stanno approfondendo la situazione dei guariti, speriamo che succeda anche qui. Noi siamo a disposizione". Una cosa è certa: "Dimenticare è impossibile. Non sappiamo se ci lasceremo mai davvero tutto alle spalle. Ho le famose memorie immunitarie, dal punto di vista clinico è tutto risolto, ma in pratica no".