
Ordine di arresto europeo per il 37enne albanese scappato in Germania
Preso l’ultimo rider della droga in azione a Trezzo l’anno scorso, il 37enne albanese, sfuggito alla cattura si era nascosto in Germania. Ma ora, un ordine di arresto europeo l’ha rimesso davanti alle proprie responsabilità. Si chiude il cerchio dell’operazione anti-spaccio che a giugno aveva portato in carcere altre 9 persone: consegnavano la "roba" a domicilio in bicicletta. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano.
Alla banda furono sequestrati tre conti per 150mila euro, un appartamento di 120 metri comprato all’asta in città con i soldi del traffico di stupefacenti e altri 45mila euro in contanti trovati durante l’operazione. Obiettivo, il quartier generale della "ditta", in via Santa Caterina, nell’appartamento dei fratelli che comandavano l’organizzazione, otto albanesi e un italiano. E il decimo era riuscito far perdere le proprie tracce. Capi e "cavalli" avevano allargato il giro alla Bergamasca, addosso non avevano cibo, ma cocaina divisa in palline, una dose, mezzo grammo, 40 euro. Un’azienda ben rodata e fiorente. I carabinieri si erano presentati a casa degli indagati, a tenere d’occhio tutto dall’alto, l’elicottero. Sotto sequestro anche tre auto usate per raggiungere Capriate e dintorni, al di là del ponte, e due box. Al vertice, due nullatenenti, e proprio il tenore di vita al di sopra delle loro possibilità, aveva fatto scattare l’allarme.
Il fratello maggiore, capo indiscusso, sovrintendeva, dava ordini, senza disdegnare, però, di intrattenere rapporti con i clienti, e in caso di necessità di consegnare la merce; il minore, invece, si destreggiava fra bilancini di precisione e cellophane con il quale confezionare gli ordini. Era lui a fare da trait d’union con i corrieri. Un’indagine complessa che ha portato all’esatta ricostruzione della struttura e anche al fermo di una complice, una 32enne in possesso di 110 dosi di "neve", peso 55 grammi. Dietro a tutto, un lavoro certosino di raccolta prove con telecamere in azione per riprendere nei dettagli auto, bici, acquirenti, cessioni. Tutto in pieno giorno, anche in centro, sotto gli occhi dei passanti. E ora anche l’ultima pedina è stata assicurata alla giustizia.