Dopo la piccola Fatou, la bambina di 11 anni di Bulciago annegata il pomeriggio di Ferragosto a Mandello, il lago di Como ieri pomeriggio ha rischiato di prendersi altre tre vite. Se non fosse stato per i bagnini volontari degli “Amici di Claudio“ e i soccorritori della Croce rossa di Colico, il bilancio degli annegati in questa maledetta estate sarebbe salito. Hanno salvato tre giovani arabi che stavano affogando al largo del laghetto di Piona: erano su un materassino, la Breva li ha spinti al largo, ha ribaltato il gonfiabile e sono caduti in acqua. Da riva li ha visti sbracciarsi e li ha sentiti urlare Enzo Durante, carabiniere in congedo di 59 anni, dal 1991 bagnino brevettato, uno dei volontari degli Amici di Claudio, associazione fondata nel 2008 da mamma Patrizia Gobbi per evitare che altri vengano inghiottiti dal lago, come successo proprio nello stesso punto e nello stesso modo a suo figlio Claudio di 15 anni il 12 luglio 2007. "Urlavano, si dimenavano, mi sono subito accorto che quei tre erano in difficoltà. Li abbiamo raggiunti con il pattino e li abbiamo recuperati. Erano allo stremo delle forze", racconta Enzo, che nel 2021, quando ancora indossava la divisa, era stato premiato per aver già salvato un’infermiera dall’annegamento. Con lui c’era la collega bagnina Emma Giani e a riva Marco Capalbo della Croce rossa di Colico. "Solo uno sapeva nuotare, gli altri due no - prosegue Enzo -. Soffiava la Breva, il vento del lago, che li ha portati al largo". Con i volontari della Croce rossa e i bagnini a due e quattro zampe dell’Associazione cinofila da salvataggio nautico supportati durante le manifestazione dai soccorritori del Soccorso bellanese, sono gli unici angeli del lago a presidiare le spiagge del ramo lecchese del Lario.
Daniele De Salvo