Trapianti d’organi, 1.700 lombardi in lista d’attesa ma lo scorso anno eseguiti 860 interventi

I trapianti eseguiti in 8 ospedali: +12% dal 2022. Un terzo dei cittadini dice sì alla donazione, al via iniziative nelle scuole

La Regione ha firmato un protocollo per una campagna sulla cultura del dono

La Regione ha firmato un protocollo per una campagna sulla cultura del dono

Milano, 21 aprile 2024 –  In Lombardia ci sono 1.700 malati in attesa di un trapianto d’organo, e solo metà di loro lo riceverà entro il 2024.

L’anno scorso gli otto ospedali lombardi che effettuano trapianti (sono invece 42 quelli attivi nel circuito della donazione) ne hanno fatti 860 (su un totale di poco meno di 4.500 in tutta Italia), in aumento del 12% rispetto al 2022.

In 52 casi il donatore era vivo: 46 hanno donato un rene, 5 parte del fegato, uno un lobo polmonare a suo figlio, ed era il primo trapianto di polmone da vivente effettuato in Italia, al Papa Giovanni di Bergamo. Che, con 181 trapianti complessivi l’anno scorso, è secondo tra gli otto ospedali per numero d’interventi dietro il Niguarda di Milano (282 trapianti nel 2023, un terzo di tutta la regione, di cui 13 da donatore vivente), e davanti al Policlinico di Milano con 164 trapianti, al Civile di Brescia con 80, al San Matteo di Pavia con 58, al Circolo di Varese con 43, all’Istituto nazionale dei tumori con 42; chiude la lista l’unico privato accreditato, il San Raffaele con dieci trapianti.

In Lombardia l’anno scorso sono aumentate anche le donazioni: quelle d’organo del 22%, quelle "multitessuto" del 60% e le donazioni di cornee, possibili in quasi cento strutture inclusi hospice e privati, del 95%.

Quasi 3 milioni 662 mila lombardi (cioè più di un terzo del totale che include anche minori e altri che non possono decidere) hanno registrato la volontà di donare organi e tessuti in caso di decesso; in Italia l’hanno fatto in quasi 19 milioni, al 90% presso le anagrafi dei Comuni (l’alternativa è all’Asst), e tra quelli lombardi Bergamo, con un indice del dono del 66,03%, è al decimo posto nel Paese tra le grandi città, mentre Rovescala, 900 anime in provincia di Pavia, è al secondo tra i piccoli comuni italiani, con 89,6. E però, in media, le opposizioni alla donazione nei Comuni viaggiano intorno al 30%, mentre negli ospedali lombardi si dimezzano al 15% (la metà anche rispetto alla media nazionale ospedaliera).

Per questo occorre una campagna d’informazione, hanno sottolineato gli esperti la scorsa settimana alla presentazione, al Pirellone, di un protocollo che la Regione ha firmato con il Coordinamento regionale trapianti, l’Aido e la Fondazione trapianti onlus proprio per organizzare iniziative di sensibilizzazione alla popolazione, in particolare agli studenti; come un concorso per le scuole e una formazione a distanza per i docenti, a partire da quelli che insegnano negli istituti appartenenti alla “Rete delle scuole che prouovono salute“. "La donazione - ha ricordato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - è un’opportunità per contribuire al processo di cura di malati che spesso non hanno altre possibilità". 

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