ROBERTA RAMPINI
Cronaca

"Voleva fare in fretta". Le telecamere confermano il racconto degli amici

Le telecamere della stazione hanno confermato la ricostruzione dell’incidente fatta nell’immediatezza dei fatti. Il 19enne stava camminando lungo i...

La scarpa del ragazzo italo-albanese di 19 anni investito e ucciso dal treno in corsa sui binari alla stazione di Cesate

La scarpa del ragazzo italo-albanese di 19 anni investito e ucciso dal treno in corsa sui binari alla stazione di Cesate

Le telecamere della stazione hanno confermato la ricostruzione dell’incidente fatta nell’immediatezza dei fatti. Il 19enne stava camminando lungo i binari per raggiungere i suoi amici che lo aspettavano dalla parte opposta della stazione ferroviaria di Cesate.

Ad un certo punto ha deciso di attraversare i binari, anziché attraversare con il sottopasso pedonale. Voleva fare in fretta. Una scelta sbagliata. Non si è accorto che arrivava il treno Malpensa Express partito dalla stazione di Milano Cadorna e diretto allo scalo aeroportuale. L’impatto con il convoglio è stato atroce, il giovane è stato investito e trascinato per alcuni metri sotto gli ingranaggi. E’ successo sabato sera intorno alle ventuno e trenta. Per il 19enne italo-albanese, residente in città, non c’è stato nulla da fare.

I soccorsi dei sanitari del 118 e delle squadre dei vigili del fuoco di Milano, con mezzi speciali, sono stati immediati, ma purtroppo inutili. Sui binari hanno trovato un corpo completamente dilaniato. Nessun documento. Hanno lavorato fino alle due di notte per identificare la vittima. Ci sono voluto le testimonianze degli amici e un tatuaggio su un avambraccio, una scritta con una calligrafia molto particolare. Poi nel cuore della notte la telefonata ai famigliari che abitano in una palazzina popolare nel quartiere Ina, poco distante dal luogo dell’incidente. La vittima in base a questi elementi ha un nome e cognome ma la polizia ferroviaria di Milano che si sta occupando delle indagini non lo renderà noto, fino a quando non ci sarà un riconoscimento ufficiale, probabilmente possibile solo con un test del Dna o altri esami scientifici. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato anche le testimonianze degli amici: per loro la stazione era un luogo di ritrovo serale. D’inverno stavano nel sottopasso pedonale. Nei mesi estivi sul piazzale. Da qui a volte prendevano il treno per raggiungere Milano. Sabato sera si erano dati appuntamento, come tante altre volte. Ma per il 19enne è stata anche l’ultima volta. Ora la salma della vittima è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere di sottoporla ad autopsia.

Roberta Rampini