Finti assistenti Covid, TheShow nei guai

Corso Lodi, gli youtuber si sono spacciati per addetti del Comune: segnalati da un negoziante e denunciati

Alessio Stigliano e Alessandro Tenace, in arte il duo TheShow

Alessio Stigliano e Alessandro Tenace, in arte il duo TheShow

Milano, 5 giugno 2020 - La pettorina di "assistente civico" lasciava credere che tutto fosse regolare. Ma invece era uno scherzo architettato dal gruppo "TheShow", giovani youtuber e personaggi televisivi con 651mila follower su Instagram che organizzano candid camera ed esperimenti sociali. Stavolta, però, ai ragazzi è andata male perché "l’esperimento", secondo quanto Il Giorno ha potuto ricostruire finora, ha mandato su tutte le furie la vittima designata, un commerciante di corso Lodi, che, incalzato da continue domande e pungolato sul mancato rispetto delle norme anti-contagio da Covid, in primis quelle sul distanziamento sociale, ha chiamato la polizia.

Risultato : youtuber denunciati, considerando che si erano spacciati per "assistenti civici" del Comune senza esserlo davvero. Il fatto risalirebbe a un paio di giorni fa. I ragazzi, non è chiaro al momento se uno solo, una coppia o un gruppetto, sarebbero entrati in un’attività commerciale del corso con addosso il gilet di "assistente civico", figura che, come annunciato dal Governo, dovrebbe servire a garantire l’osservanza delle misure sul distanziamento sociale, senza effettuare multe ma segnalando eventuali inosservanze, occupandosi anche di altre attività di volontariato per facilitare la fase 3. Se ne parla da giorni, ma al momento non ci sono persone autorizzate a svolgere tale compito. Il negoziante, quindi, potrebbe essersi insospettito.

E dal sospetto all’irritazione il passo sarebbe stato breve, perché "con modi molesti", in base a quanto raccontato da cittadini della zona, gli youtuber avrebbero chiesto con fare insistente perché alcuni oggetti fossero posizionati in un luogo anziché in un altro, il motivo di certe disposizioni all’interno dello spazio, constatando soprattutto una presunta "infrazione" alla regola del distanziamento sociale, forse perché in quel momento c’erano alcuni clienti nel negozio. A un certo punto, sarebbe persino spuntato un petardo. Così il commerciante esasperato ha chiamato la polizia. Lo scherzo non sarebbe da inquadrare come semplice "goliardata", perché millantare di essere una figura di pubblico rilievo, seppur a titolo volontario, potrebbe configurarsi come truffa.

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