
di Simona Ballatore
"Siamo chiamati tutti a una corsa contro il tempo per riaprire il 7 gennaio. Ce la faremo? Noi ci siamo, speriamo anche i nostri interlocutori negli uffici altrimenti sarà impossibile". Domenico Squillace, preside del liceo scientifico Volta, ha tra le mani il piano “Per tornare a scuola“, presentato in Prefettura per riportare il 75% degli studenti delle superiori in presenza da gennaio. Che ora però è da “calare a terra”. Entro il 29 dicembre le scuole dovranno riformulare l’orario: il 50% degli studenti dovrà entrare prima delle 8, il restante 25% dopo le 9 e mezza. "E c’è un’ora e mezzo di buco che crea non pochi problemi - spiega il preside - noi ragioniamo per unità orarie di 50 minuti, uno stacco di due unità orarie potrebbe essere la soluzione. Noi abbiamo 90 insegnanti per 45 classi. Dobbiamo capire come incastrare tutto". Sarà un Tetris. "E un terzo dei nostri studenti viene da fuori, dovendo iniziare prima delle 8 c’è chi dovrà partire alle 5". Si rimette mano all’orario, la scuola non chiude per ferie, come questa estate. "Felici di tornare in presenza - ricorda Squillace - anche se la data del 7, dopo il Natale e i cenoni clandestini, non ci fa star tranquilli. Torneremo? Chissà. Forse sarebbero state meglio altre tre o quattro settimane di Dad, anche se non mi piace, ma essere certi di tirare fino all’8 giugno".
A febbraio inizieranno a tornare in aula - stando al piano - anche gli universitari: atenei aperti dalle 10 del mattino in poi dall’inizio del secondo semestre. I primi ad inaugurare il semestre saranno gli studenti della Bocconi, il 4 febbraio, mentre le lezioni partiranno nella maggioranza degli atenei tra fine febbraio e inizio marzo. Partirà con cautela, come a settembre, Bicocca. "Ripartiremo col 30% delle matricole a marzo – spiega Maurizio Casiraghi, biologo e prorettore alla Didattica –. Nel primo semestre abbiamo avuto pochissimi casi di positività, nessuno legato a incontri che si sono verificati in ateneo. Meglio ricominciare con cautela, anche perché il bacino dell’università è diverso, muoviamo studenti da tutta la Lombardia se non oltre, l’impatto sugli spostamenti è decisamente più forte". Per il 90% degli studenti il secondo semestre inizierà con il primo di marzo. Per tutto il mese si resta al 30% - fatta eccezione per corsi di laurea come Medicina, Scienze della formazione primaria e per i laboratori, che continuano a restare aperti -, esami da remoto e il 20 marzo le valutazioni del caso. "Se la situazione reggerà aumenteremo la presenza - conclude Casiraghi - ma abbiamo voluto essere onesti con i nostri studenti. Ci mancano, li vogliamo qui, ma dobbiamo mettere tutto sul piatto della bilancia. Il ritorno sarà graduale".