"Ho sparato ma la pistola non era mia, ma della vittima". Ha ammesso di aver esploso il colpo di pistola, molto probabilmente durante una lite per la “spartizione” del territorio del parco delle Groane, il 30enne marocchino, accusato del tentato omicidio avvenuto mercoledì scorso a Cesate. Il nord africano è stato identificato e fermato dai carabinieri della Compagnia di Rho e il gip del Tribunale di Milano, Roberto Crepaldi, ha convalidato il fermo e disposto il carcere. Ora si trova in una cella della casa circondariale di San Vittore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’arrestato e la vittima, un connazionale di 31 anni, entrambi pusher avrebbero avuto una lite nell’area boschiva. Accuse, minacce poi sarebbe spuntata una pistola e il 30enne, come ha affermato durante l’interrogatorio, ha cercato di disarmare il rivale.
È stato in quell’istante che sarebbe esploso un colpo che raggiunto di striscio il 31enne ferendolo al collo. A quel punto l’indagato è scappato mentre il marocchino ferito si è trascinato fuori dall’area boschiva, ha raggiunto via Dante e chiesto aiuto. La telefonata al 118 è arrivata intorno alle 12. Sul posto è stata inviata un’ambulanza e un’automedica. Dopo le prime cure mediche sul posto è stato trasferito in codice giallo al Niguarda. Il marocchino è stato ascoltato dai carabinieri che hanno avviato e concluso le indagini in pochi giorni. L’ipotesi iniziale che la vicenda sia legata al mondo dello spaccio sarebbe dunque confermata, ma non si tratterebbe di una lite tra “capo” e “sottoposto” piuttosto tra due spacciatori che stavano discutendo per dividersi territorio. Gli inquirenti non hanno reso noto se la pistola è stata rinvenuta. Nel polmone verde che si estende tra la provincia di Milano e quella di Monza Brianza anche questa volta le forze dell’ordine sono riuscite a identificare il responsabile dell’ennesimo fatto di sangue. Cocaina, hascisc ed eroina sempre disponibili, un vero market a cielo aperto dove ogni giorno centinaia di clienti vanno ad acquistare le dosi da bande che si spartiscono le zone.