Teatro alla Scala, Meyer: "Si riparte con il Requiem in Duomo e l'Inno alla Gioia"

Stagione divisa in due fasi: in programma 'La Traviata' e l''Aida' di Giuseppe Verdi. Perdite per 23 milioni a causa del lockdown

Il Sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer

Il Sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer

Milano, 27 luglio 2020 -  Il Teatro alla Scala di Milano riparte dai grandi classici del melodramma italiano come 'La Traviata' e l''Aida' di Giuseppe Verdi e 'La bohème' di Giacomo Puccini. Il sovrintendente Dominique Meyer ha dunque deciso di confermare le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, puntando su alcuni dei titoli più conosciuti al grande pubblico. 

''Sono ottimista, sono positivo. Penso che si sarà un bell'autunno - ha spiegato Meyer presentando la stagione autunnale - faremo del nostro meglio, non potremo fare del teatro tradizionale dall'inizio ma faremo edl nostro meglio per fare in modo che questa emozione del teatro sia ritrovata al più presto possibile". Meyer ha poi spiegato che "avremo inizialmente una capacità di 740 posti ogni sera. Anche la galleria sarà aperta stavolta e per me è un segno molto importante perché ricchi e meno ricchi, tutti devono entrare alla Scala''.

La nuova stagione sarà scandita da due periodi: la prima, da inizio settembre a fine ottobre, sarà all'insegna di due opere in forma di concerto, compresa 'La Traviata'. Poi, il maestro Riccardo Chailly dirigerà un'Aida "molto speciale" ha detto Meyer. Ma la nuova stagione ripartirà il 4 settembre con la 'Messa da Requiem' di Verdi inlDuomo di Milano, un concerto che sarà ripetuto il 7 a Bergamo e il 9 a Brescia, cioè le province più colpite dal Coronavirus. Il teatro riaprirà le sue porte il 12 settembre con la Nona di Beethoven, che con l'inno alla gioia è un messaggio di speranza e europeisti, visto che è l'inno dell'Unione. 

La seconda parte dell'autunno, invece, "inizierà speriamo con l'assenza delle regole di distanziamento" e durerà fino al 5 dicembre. "Abbiamo voluto preparare questa seconda parte della programmazione in maniera 'normale' perché vogliamo tutti fare l'apertura della stagione il 7 dicembre, è d'obbligo e se siamo in grado di aprire il 7 dicembre allora saremo anche in grado di fare gli spettacoli normali a novembre", ha detto Meyer.

E ancora: "Non sono uno specialista dell'epidemia, vedremo, abbiamo già mostrato in questi ultimi mesi che siamo capaci di adattarci e spero che stavolta non sarà necessario". Quindi il sovrintendente ha spiegato: "A novembre avremo due spettacoli importanti: l'uno sarà una ripresa della Bohème di Zeffirelli diretta a Paolo Carignani con cast interessante e nuovi cantanti mai venuti alla Scala come Federica Guida e poi il ritorno del balletto con 'Giselle'. Abbiamo una lista impressionante di grandi artisti. Penso che sarà una bella stagione autunnale". 

"Vogliamo tutti andare avanti - ha ribadito Meyer - La Traviata, che doveva essere fatta in Giappone, sarà eseguita in forma di concerto. Per il balletto ci saranno grandi ballerini, anche Roberto Bolle, con un 'Bolero' più adatto alla situazione attuale e avremo anche una gara di danza con le misure di distanziamento non è possibile fare un balletto normale". Infine, Meyer è intervenuto anche sulla questione dei contratti degli artisti: "E' stato difficile recuperarli tutti - ha sottolineato - i colleghi della direzione artistica hanno lavorato giorno e notte per mettere tutti d'accordo. Abbiamo un'esigenza, che è quella di arrivare al pareggio dei conti, e di non lasciare la gente da parte. In un momento in cui tanti artisti sono rimasti senza lavoro per mesi appare un obbligo evitare di lasciarli senza occupazione". E ha concluso: "Non abbiamo fatto recite da fine febbraio e abbiamo perso 23 milioni di ricavi di biglietteria. Abbiamo bisogno della presenza attiva dei nostri partner come Intesa San Paolo che ci aiuterà molto a finanziare il Requiem di Verdi nelle tre città'' di Milano, Bergamo e Brescia.

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