NICOLA PALMA
Cronaca

Teatro alla Scala, Ortombina doppio ruolo aspettando Bolle

Il prossimo numero uno sarà sia sovrintendente che direttore artistico come i suoi predecessori. Conti ancora in attivo in via Filodrammatici nonostante i tagli ai contributi di Stato e Comune

Fortunato Ortombina sarà sovrintendente e direttore artistico della Scala

Fortunato Ortombina sarà sovrintendente e direttore artistico della Scala

Milano, 29 ottobre 2024 – Profilo e curriculum di Fortunato Ortombina portavano a ritenere improbabile sin dall’inizio la “separazione delle carriere”. E in effetti l’ipotesi della prima ora si è rivelata corretta, sebbene il Cda della Scala avesse caldeggiato a dicembre la reintroduzione della diarchia sovrintendente-direttore artistico.

Ortombina all'uscita da Palazzo Marino
Ortombina all'uscita da Palazzo Marino

Non sarà così: Fortunato Ortombina ricoprirà entrambi gli incarichi nel quinquennio al Piermarini che inizierà ufficialmente il primo marzo 2025, seguendo le orme dei predecessori Stéphane Lissner, Alexander Pereira e Dominique Meyer. La conferma del doppio ruolo è arrivata ieri mattina, quando Ortombina, oggi in carica come designato e in coabitazione con Meyer fino a fine febbraio, si è presentato ai consiglieri della Fondazione presieduta dal sindaco Giuseppe Sala. Il manager sessantaquattrenne, in arrivo dalla Fenice di Venezia, ha annunciato al board di aver scelto come coordinatore della direzione artistica Paolo Gavazzeni, attuale numero uno del Festival di Macerata e direttore artistico del canale tv Classica, con un passato in via Filodrammatici come responsabile dei servizi artistici e poi dell’attività quotidiana tra il 2002 e il 2012. Un coordinatore artistico, appunto, e non un direttore, a svolgere gli stessi compiti del partente André Comploi, che dopo cinque anni saluterà la Scala per trasferirsi in un’altra istituzione culturale. Resta, invece, Paolo Besana, confermato come direttore della comunicazione del Piermarini anche per i prossimi anni.

Il nuovo Cda

Detto che Ortombina aspetterà l’insediamento del nuovo Cda nel febbraio 2025 per affrontare l’argomento del successore di Riccardo Chailly alla direzione musicale (il nome forte è quello di Daniele Gatti), c’è da sciogliere in tempi più rapidi il nodo del direttore del corpo di ballo.

Manuel Legris ha annunciato l’intenzione di lasciare alla scadenza del contratto nel novembre 2025, ma ora sembra farsi strada l’ipotesi (che non trova unanimità tra i danzatori) di una proroga fino al 2026, così da consentire all’étoile e candidato in pectore Roberto Bolle di terminare i suoi impegni professionali negli altri teatri per concentrarsi esclusivamente sul Piermarini.

Il bilancio

Archiviate le pratiche legate al futuro, Ortombina ha lasciato spazio al sovrintendente in carica Meyer, che ha affrontato in Cda le questioni che riguardano il presente. A cominciare dal bilancio 2024, che chiuderà sì in attivo ma non con le cifre da record del 2023 (+8,8 milioni), anche a causa dei tagli ai contributi di Stato e Comune (che ha stanziato 4 milioni per la gestione e 1,275 per la manutenzione degli ascensori a fronte dei 5,399 del 2023).