
Una visione dall’alto del Teatro Ringhiera di via Boifava
Milano, 18 febbraio 2025 – Nel cartello che ancora campeggia di fronte al Teatro Ringhiera c’è scritto: “Inizio lavori 15 novembre 2024, fine lavori prevista il 28 ottobre 2025”. Peccato che le opere di riqualificazione del teatro di via Boifava, opere da 1,5 milioni di euro, si siano fermate lo scorso 4 febbraio perché gli operai, non pagati dalla ditta che aveva conquistato l’appalto comunale, Gruppo Consales srl, se ne sono tornati a casa.
La “maledizione“ sugli appalti pubblici targati Palazzo Marino torna a colpire. In passato era già successo per opere importanti come il rifacimento del Palalido e il restauro del Teatro Lirico. Una situazione simile di stallo per inadempienza della ditta che si è aggiudicata l’appalto si è riproposta per la manutenzione straordinaria che riguarda il teatro al centro del quartiere Chiesa Rossa, periferia sud.
Il rimedio e il ritardo
Il Comune sta provando a correre ai ripari. Ha rescisso il contratto con il Gruppo Consales srl e sta per assegnare i lavori alla ditta che si è piazzata seconda nel bando lanciato da Palazzo Marino qualche mese fa. Per concretizzare questo passaggio di consegne, però, ci vorranno alcune settimane, forse qualche mese, e nel frattempo i lavori per rimettere a nuovo il Ringhiera resteranno fermi. Un brutto stop, l’ennesimo stop. Sì, perché non va dimenticato che il Teatro di via Boifava è chiuso dal 2017 in attesa proprio della riqualificazione. Sono passati sette anni e tra rinvii vari e questo ultimo intralcio amministrativo le opere devono ancora concludersi.
La maledizione del massimo ribasso
Un intralcio che sembra essere provocato dal meccanismo del massimo ribasso – previsto dalle normative nazionali sugli appalti – che ha messo nei guai Palazzo Marino già in passato, come abbiamo ricordato sopra.
Ma vediamo nei dettagli il caso Ringhiera. Alla gara d’appalto per i lavori si sono presentate 105 imprese e alla fine il Comune ha aggiudicato il restyling dell’immobile al Gruppo Consales srl, in avvalimento con il Consorzio Stabile Artemide che partecipa in proprio. La base d’asta fissata da Palazzo Marino era di 1,9 milioni di euro, Consales srl ha puntato su un ribasso del 20,1% pari a 392 mila euro e alla fine ha conquistato l’appalto per 1.556.549 euro. Ecco, un massimo ribasso che forse la ditta che si è aggiudicata l’appalto non era in grado di sostenere ma che ha affermato pur di conquistare i lavori del teatro milanese che sarebbero dovuti durare 347 giorni, dunque poco meno di un anno.
Il progetto da realizzare
I lavori previsti dovrebbero rinnovare e ampliare la struttura esistente grazie ad una complessiva ristrutturazione degli spazi, di ammodernare gli impianti e la sala che garantirà una capienza complessiva di 232 posti a sedere.
Gli interventi consistono in opere di demolizione parziale (con esclusione di elementi strutturali dell’edificio), di rimozione e rifacimento di componenti impiantistiche, pavimenti, rivestimenti, porte e, più in generale, nella riqualificazione degli spazi.
Intanto il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese, interpellato sui problemi relativi al cantiere del Ringhiera, afferma: “Ho contattato Palazzo Marino in questi giorni. L’amministrazione mi ha informato di aver già rescisso il contratto con il Gruppo Consales srl e di aver avviato le procedure per affidare i lavori alla seconda azienda classificata nella gara d’appalto”.