ANNA GIORGI; NICOLA PALMA
Cronaca

Tano u Curtu morto di lupara bianca. Il viaggio a Canicattì e la scomparsa: "Lui si è fottuto i soldi, non lo sai?"

Gaetano Cantarella, legato per gli inquirenti al clan Mazzei, è scomparso in Sicilia il 3 febbraio 2021. Le intercettazioni indirizzano le indagini sul movente economico: "Ci aveva detto “Vi ho dato tutto”".

Tano u Curtu morto di lupara bianca. Il viaggio a Canicattì e la scomparsa: "Lui si è fottuto i soldi, non lo sai?"

di Anna Giorgi e Nicola Palma

MILANO

Il movente è certamente di natura economica, ricostruiscono i pm della Dda nella richiesta di misura cautelare avanzata e quasi interamente respinta al mittente dal gip Tommaso Perna. Sugli autori ci sono molti sospetti, che però al momento non si sono tradotti in certezze. Negli atti dell’inchiesta sulla presunta alleanza tra clan di mafia, camorra e ’ndrangheta, spunta pure quello che i magistrati guidati dall’aggiunto Alessandra Dolci definiscono "omicidio per “lupara bianca”" di Gaetano Cantarella, alias "Tano u Curtu", indicato dal collaboratore di giustizia Emanuele De Castro come un presunto appartenente alla cosca Mazzei di Cosa Nostra di stanza nel Legnanese.

Cantarella, stando a quanto ricostruito, venne arrestato nel 2012 dalla Dda di Catania proprio perché accusato di essere parte del clan dei "Carcagnusi", salvo poi essere assolto. Secondo la ricostruzione della Dda, Cantarella si reca a Catania con la moglie il primo febbraio 2020, "a seguito di forti pressioni esercitate" da altri due presunti componenti del "Sistema mafioso lombardo". Il giorno dopo, si accorda con i due per vedersi a Canicattì e andare insieme da un avvocato per consegnare un assegno. Quindi, il 3 febbraio, "u Curtu" parte alle 9.10 dal capoluogo etneo al volante della sua Fiat Panda per presentarsi all’appuntamento dal quale non tornerà più. Il telefono aggancia la cella d’arrivo alle 11.08. Poi più nulla. Che fine ha fatto? Con ogni probabilità, incontra i due presunti affiliati all’alleanza, ma di lui si perdono completamente le tracce. La prima conversazione sull’argomento viene intercettata 48 ore dopo, il 5 febbraio: "Vedi che si sono portati un fratello nostro... se è veramente successo qualcosa del genere ci andiamo a bussare, hai capito? Chiunque noi pensiamo perché... ci bussiamo forte ci bussiamo eh... se lo devono sentire, hai capito?".

Alcuni uomini legati al patto intra-cosche ipotizzato dall’Antimafia si muovono in direzione Sicilia per raccogliere informazioni: "Se si agitano con te... eh mi prendo collera". I dialoghi captati nelle settimane successive fotografano l’importanza di Cantarella "nelle operazioni economiche dell’organizzazione criminale lombarda"; e proprio in questo ambito, ragionano gli inquirenti, avrebbe "adottato comportamenti “censurabili” dai vertici dell’organizzazione". Comportamenti che avrebbero generato lo scontro con uno dei membri dell’alleanza. "La vicenda economica sottostante agli eventi che hanno portato alla scomparsa di Gaetano Cantarella e il vincolo finanziario che lega le diverse componenti mafiose in gioco – si legge nelle carte – sono state oggetto di ampi commenti anche nel corso del pranzo del 23 aprile 2021, presso il terreno di Giacomo Cristello".

Da quanto si dicono i commensali, "appare chiaro come l’omicidio di Cantarella sia maturato nell’ambito dei dissidi economici sorti internamente al sistema mafioso lombardo". In un’intercettazione telefonica, le accuse nei confronti dello scomparso entrano nel dettaglio: "Si è fottuto i soldi di là, non lo sai tu? Ti ricordi quella storia? Che ci avevano dato i soldi là? Che siamo arrivati a prendere circa quattromila, cinquemila euro a testa?". "Eh?", incalza l’interlocutore. "E ce ne dovevano circa duecento? E lui è andato a prenderseli di nascosto. Perché non lo sapevi? Di nascosto è andato, perché poi noi siamo andati, dice “vabbè, io ve li ho dati tutti i soldi...” “E che glieli hai dati ’sti soldi?”, hai capito?".