"In un tempo di prospettive sempre più incerte, in cui si fa sempre più necessario investire sul nostro futuro e sui giovani, Regione Lombardia taglia i fondi sul diritto allo studio". Inizia così il comunicato diramato ieri dal Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio (CLDS). Il riferimento è "a quanto si evince dal Bilancio di previsione 2024-2026, nel quale si parla di una garanzia di 114 milioni di euro per il diritto allo studio, 27 milioni in meno di quelli derivanti dalla somma dei costi di gestione del diritto allo studio e dei fondi stanziati da Regione Lombardia nell’anno accademico 2022-2023. Questa diminuzione indica un taglio di circa 10 milioni da parte della Regione, pari al 50% di quanto stanziato lo scorso anno". Da qui le dichiarazioni del presidente del CLDS, Pietro Piva: "Da una parte si inizia l’anno con il 100% degli idonei beneficiari come una misura una tantum che non si vuole rendere strutturale, un condono senza prospettiva; dall’altra, non appena si rendono necessari dei tagli, ad essere sacrificato è il diritto allo studio. Come si può pensare di crescere, di fare politiche a lungo termine che abbiano nel mirino il futuro se si taglia su coloro che rappresenteranno tale futuro? L’Italia ci pare però non voglia puntare sui giovani e sugli universitari: a livello regionale, la Lombardia taglia 10 milioni, il 50% di quanto finanziato lo scorso anno; a livello nazionale, nel 2026 si prospetta un taglio di ben 250 milioni, pari al 25% del totale dei fondi. Come Coordinamento che fa del diritto allo studio il proprio cardine riteniamo che la gravità della situazione stia non solo e non tanto nel taglio in sé, ma perché riducendo il diritto allo studio si limitano le condizioni del nostro percorso di crescita". Gi.An.
CronacaTagli al diritto allo studio: gli studenti contro la Regione