
Colombo Clerici* In Italia, secondo stime attendibili, il 40-50% della popolazione è esposto a rumori superiori ai limiti massimi stabiliti...
Colombo Clerici*
In Italia, secondo stime attendibili, il 40-50% della popolazione è esposto a rumori superiori ai limiti massimi stabiliti dall’Oms: 65 decibel di giorno, 55 decibel di notte. La soglia di rischio viene indicata in 85 decibel. Il principale responsabile è il traffico stradale prevalentemente privato (56%); seguono a grande distanza i trasporti aerei (6%) e quelli ferroviari (5%). Mentre il restante 33% è dovuto alla vita lavorativa e del tempo libero: dal frastuono della fabbrica, ai boati degli strombazzamenti, dai richiami musicali a tutto volume utilizzati dagli esercizi commerciali, al chiasso delle movida selvagge. Dal rombo dei motori, alle sirene di sicurezza, dalle discoteche, ai concerti e delle kermesse all’aperto. Di rumore si muore, e non solo metaforicamente: ma l’uomo moderno sembra occuparsi solo di inquinamento atmosferico.
Per tali motivi Assoedilizia, che proprio ieri ha tenuto il convegno “Il rumore e la città”, intende promuovere una campagna per sensibilizzare sul tema le istituzioni, a cominciare dal Comune, ma rivolgendosi anche all’EU, alle Regioni, agli Enti locali. E a tal fine intende, in prima battuta, promuovere la presentazione di un “Manifesto anti rumore”, non contro il rumore in sé, ma contro il rumore gratuito, quello ingiustificato, non necessitato dall’attività lavorativa o dal vivere civile.
Occorre, sicuramente, più educazione civica, perché è sempre l’uomo che causa il rumore; e, se l’educazione manca, occorre intensificare controlli e sanzioni da parte della vigilanza comunale. Occorre adeguare le normative europee di omologazione di moto e autoveicoli perché ad essi sono concessi livelli di rumorosità inaccettabili per la vita in ambito urbano. Occorre generalizzare l’uso di asfalto fonoassorbente che, tra l’altro, è più sicuro in caso di pioggia. Ma è fondamentale, sviluppare, magari fin dalla scuola, una cultura antirumore per invertire una tendenza che, non controllata, potrebbe portare a conseguenze intollerabili.
* Presidente Assoedilizia