ANDREA GIANNI
Cronaca

Il misterioso suicidio di Luca Ruffino. Visibilia, spot e vacanze: i progetti del manager che guardava al futuro

Operazione rilancio avviata prima della morte, le carte consegnate ai pm. Scalata in Borsa, maxischermi, riviste e condomini

Luca Ruffino

Luca Ruffino

Milano – Il rilancio di Visibilia Editore passava anche attraverso progetti per "l’allocazione pubblicitaria su facciate di edifici" lanciati e portati avanti dal presidente Luca Ruffino prima di togliersi la vita nella sua casa in zona Bocconi, a Milano, la notte tra domenica 5 e lunedì 6 agosto. 

Dalla "gestione di uno schermo “wall“" sulla facciata di un condominio in via Bertini, a pochi passi dal Cimitero Monumentale, è previsto un fatturato di 25mila euro nel 2023. Sono inoltre in corso "avanzate trattative" per la gestione pubblicitaria del "boulevard di collegamento con piazza Gae Aulenti e per l’installazione di due laser wall". Queste e altre operazioni, scrivono i nuovi amministratori in una relazione depositata al Tribunale di Milano, "consentono di ritenere la società del tutto e pienamente operativa, con coerente finalizzazione del piano industriale in essere". E le operazioni della controllata Visibilia Editrice Srl elencate nel documento indicano che Ruffino, nei mesi che hanno preceduto il suicidio, si era mosso per lanciare nuove iniziative, sfruttando anche i suoi contatti e la sua esperienza nell’amministrazione di condomini con il colosso Sif Italia.

Tra tempo libero e affari

Guardava verso il futuro non solo sotto l’aspetto del business, tanto che aveva già prenotato le vacanze. Non soffriva di particolari malattie, come è stato ribadito dagli inquirenti che indagano sulla morte del manager 60enne che aveva preso le redini della Spa del gruppo fondato da Daniela Santanchè e da cui la ministra ha dismesso quote e cariche nel gennaio 2022. Un suicidio definito dai familiari "inspiegabile": la Procura cercherà risposte analizzando i dispositivi elettronici dell’uomo, di cui è stata effettuata la copia forense.

Le iniziative in campo

Sono tre le "direttive di business" elencate nella relazione e le nuove iniziative in campo "propriamente editoriale" comprendono il ritorno in edicola della rivista mensile ‘Calcio 2000’, testata acquistata lo scorso aprile al prezzo di 10mila euro. È allo studio anche la creazione del sito ‘Visibilia Condomini’ e "nel mese di luglio si sono svolte riunioni" sul progetto. Poi c’è l’attività pubblicitaria "statica e dinamica", in partnership con Streetvox, per sfruttare le facciate di edifici e condomini milanesi come spazio in zone di prestigio. "Nel mese di maggio", si legge nella relazione, sotto la guida di Ruffino "si è positivamente avviata l’attività di contrattualizzazione per l’allocazione pubblicitaria" con i due progetti in via Bertini e in Gae Aulenti. In parallelo ai progetti, Luca Ruffino aveva portato avanti una scalata della società che stava salvando dal fallimento. Dallo scorso ottobre e fino ai primi di agosto, il manager e la sua Sif erano arrivati a detenere oltre il 73%, impegnando circa un milione e mezzo di euro. Operazioni che aveva tenuto nascoste, finite sotto i riflettori della Consob. Nelle indagini, coordinate dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Maria Gravina, la Gdf stava già svolgendo accertamenti sugli oltre 2,3 milioni di azioni di Visibilia Editore comprate tra giugno e luglio da Sif Italia, come emerso da internal dealing pubblicati solo nei giorni scorsi dalla stessa Visibilia. Tra il 9 e il 14 giugno, in particolare, Ruffino aveva effettuato, attraverso Sif, l’acquisto di azioni Visibilia più rilevante: oltre 1,7 milioni comprate a circa 0,2 euro l’una per un controvalore di poco superiore a 300mila euro. Azioni che a metà agosto valevano, invece, quasi due euro.

Le rassicurazioni

Nella relazione al Tribunale firmata da Alberto Campagnoli, a cui sono state conferite le deleghe operative il 2 agosto, viene garantita la "adeguata continuità operativa della società" dopo il suicidio di Ruffino: "Nonostante il tragico evento, ad oggi le società proseguono la propria ordinaria operatività". I nuovi amministratori sostengono che è "assolutamente insussistente" un "preteso stato di difficoltà" di Visibilia Editore Spa. Relazione, depositata anche in Procura, in vista dell’udienza del prossimo 14 settembre nell’ambito della causa civile intentata da un gruppo di azionisti di minoranza, titolari di una quota superiore al 5% del capitale, e che ha denunciato una serie di "gravi irregolarità" di gestione a partire dal 2019 chiedendo una ispezione sui conti. Nel documento si chiede di chiudere la causa civile senza accogliere le richieste degli azionisti di minoranza. In sostanza, è la sintesi, non è necessaria alcuna ispezione in quanto i dati parlano di una situazione positiva con risultati superiori a quanto messo in "preventivo". La relazione, con allegati e prospetti numerici, spiega tra l’altro che "complessivamente l’andamento dei ricavi dell’esercizio è in aumento rispetto alle previsioni" del business plan, "nonostante il calo delle vendite dei periodici nelle edicole, grazie al positivo andamento" del giro di affari "pubblicitari e grazie anche al fatturato delle nuove iniziative". Si punta a dimostrare "il superamento della pregressa fase di difficoltà societaria" e l’"avvio e prosecuzione di una nuova fase imprenditoriale e gestoria". Ora sono attesi i rilievi dei piccoli azionisti e della Procura.

L’altro fronte

I legali di Visibilia srl, intanto, hanno depositato al Tribunale fallimentare di Milano, nell’ambito della procedura relativa alla richiesta di ristrutturazione del debito, l’accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate con cui la società del gruppo fondato da Daniela Santanchè, salda un conto con il fisco di circa 1.639.000 euro, versando rate per i prossimi dieci anni. Il Tribunale poi deciderà se omologare o meno la proposta di ristrutturazione avanzata dalla società. In caso di esito positivo, la posizione della ministra del Turismo e degli altri indagati dalla Procura milanese si alleggerirebbe: cadrebbe l’ipotesi di bancarotta e rimarrebbe solamente quella di false comunicazioni sociali. La garanzia sul pagamento dei debiti è la villa di lusso dell’esponente di FdI nel centro di Milano.