
di Andrea Gianni
Una spending review decisa dall’altra parte del mondo fa sentire i suoi effetti a Milano. Per la precisione in vicolo San Giovanni Sul Muro, dove al civico 4 ha sede il consolato generale del Sudafrica simboleggiato dalla statua in bronzo di Nelson Mandela inaugurata nel 2015, anno di Expo. Il Governo del Sudafrica, secondo quanto si è appreso da fonti sindacali, ha varato un piano di tagli delle sedi diplomatiche che comporterà la chiusura di uffici in diverse città del mondo, fra cui Milano. Tutte le attività verranno accentrate all’ambasciata di Roma e per due dipendenti milanesi è già scattato il licenziamento. Gli altri sette lavoratori del consolato, che si occupano di varie mansioni, potrebbero rimanere a casa una volta terminate le operazioni per chiudere la sede. Il trasloco è già iniziato: documenti e oggetti negli uffici vengono raccolti e chiusi negli scatoloni.
"La decisione di lasciare Milano non è strategica – spiega il segretario della Cisl Fp di Milano, Giorgio Dimauro – visto che su questo territorio hanno sede aziende che hanno rapporti con il Sudafrica, senza considerare la posizione geografica della città al centro dell’Europa. Nel corso dei colloqui abbiamo chiesto al console di fare un passo indietro, ma purtroppo si tratta di decisioni prese dall’alto, ormai irrevocabili. La chiusura è stata però gestita con scarsa trasparenza nei confronti dei lavoratori". Addetti, alcuni italiani e altri sudafricani con la cittadinanza italiana, che in alcuni casi lavorano da trent’anni in vicolo San Giovanni sul Muro, a pochi passi da Cairoli. Si occupano di amministrazione, rapporti con gli utenti e con le aziende, relazioni internazionali. Il Governo del Sudafrica avrebbe già messo in vendita l’immobile, di cui è proprietario. Nei giorni scorsi Dimauro ha scritto una lettera al console generale del Sudafrica, Andrew Adams, e all’ambasciata, chiedendo un incontro "al fine di comprendere la tempistica e la destinazione delle risorse umane allocate nella sede diplomatica di Milano". Una sede che, a breve, rimarrà deserta. Unica memoria della storica presenza la statua del premio Nobel per la pace Nelson Mandela, che fu donata dal Governo sudafricano alla città di Milano, realizzata dallo scultore varesino Pietro Scampini. Nel 2015, in occasione dell’inaugurazione, l’allora ministro sudafricano Maite Nkoana-Mashabane sottolineava "la gratitudine del nostro Paese a questa grande città e ai suoi cittadini da sempre vicini al nostro popolo". Difficile immaginare, all’epoca, che la spending review avrebbe portato alla chiusura.