
di Monica Autunno
"Abbiamo sofferto, certo. Come tutti. Ma non abbiamo mai temuto di non riuscire a riaprire. E oggi siamo pronti per il conto alla rovescia". Su il sipario il 28 ottobre al Teatro Trivulzio di Melzo. Va in scena "Oblivion Rhapsody", ed è lo spettacolo del ritorno. A piena capienza: 100%, 416 posti in sala. Si sfiora già il sold out: "La gente ha voglia di tornare alla vita. E anche al teatro". Il Trivulzio di Melzo pronto a una riapertura "a regime" per ora difficile per molte strutture analoghe. I mancati incassi pesano.
"Ovvio, pesano anche qui. Ma noi, va detto - spiega il presidente della Fondazione Teatro Trivulzio, Samuele Ferrarese - siamo solidi del fatto di essere una fondazione a partecipazione pubblica. E di avere avuto al nostro fianco un’amministrazione comunale che non ha fatto mai mancare sostegno e fondi ad eventi e cultura. Nemmeno nei mesi più neri della pandemia. Ci ha permesso di programmare". Quella che prende il via il 28, e che durerà sino a marzo, portando sul palco melzese nomi del calibro di Leonardo Manera, Massimo Dapporto, Corrado Tedeschi, è una stagione lievemente liofilizzata nel numero di spettacoli ma "completa, ambiziosa e affascinante, e quindi costosa. Quando abbiamo predisposto il calendario, non sapevamo che a quest’epoca saremmo stati riaperti al 100%. Certo, un “rischio” economico. Ma un investimento in bellezza, che, ripeto, condividiamo con l’ente pubblico". Gli Oblivion (nella foto), i protagonisti del primo appuntamento. Subito dopo, il 6 novembre, toccherà a uno scatenato tributo ai Beatles. Il 5 dicembre Leonardo Manera sarà sul palco con "Homo modernus". In gennaio, l’11, arriverà Ivana Monti, con Marjorie Prime. Due appuntamenti a febbraio, l’11 e il 25: quello con "Della madre" e Mario Perrotta (consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati) e con la "Coscienza di Zeno" con protagonista Corrado Tedeschi. Il 16 marzo il "Delitto di via dell’Orsina" di Massimo Dapporto. La biglietteria è aperta, si può acquistare online a bit.lyTRIVULZIOtickets, "e conviene affrettarsi. I primi spettacoli sono andati a ruba. Ripeto, un bellissimo segnale". Il ritorno in sala un miraggio un anno e mezzo fa, quando la pandemia cancellò la programmazione della primavera. "Ma non ci siamo mai fermati, anche se è stato molto difficile. Abbiamo lavorato grazie ai social, proponendo spettacoli, i nostri corsi per quanto possibile, eventi di vario tipo. Questo, e, come dicevo, il sostegno dell’amministrazione, ci ha portato sino a qui".