Stuprata in Centrale, le tre ore in mano all’aguzzino. Attesa la convalida del fermo

Milano, sembra scontato che il violentatore rimarrà in carcere. La vittima ha raccontato di essere stata abusata fin dai giardinetti antistanti la stazione

Picchiata e violentata una donna negli ascensori della stazione centrale di Milano in mattinata Milano, 28 aprile 2023, ANSA/Davide Canella

Picchiata e violentata una donna negli ascensori della stazione centrale di Milano in mattinata Milano, 28 aprile 2023, ANSA/Davide Canella

Milano, 29 aprile 2023 – L'abuso avvenuto in ascensore non lascia spazio all'immaginazione, racconta chi ha visto il video della violenza sessuale subita giovedì notte dalla donna marocchina di 36 anni da parte del connazionale arrestato ieri. Restano invece da mettere in fila altri elementi e l'incontro avvenuto ben prima delle ore 6, quando la donna, in attesa di prendere il treno per Parigi, viene trascinata, picchiata e chiusa nell'ascensore dove il connazionale la immobilizza, impedendole la fuga e di chiedere aiuto. È attesa per domani la (praticamente scontata) convalida del fermo da parte del gip di Milano Patrizia Nobile. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che l'uomo, 27enne senza fissa dimora, resterà dietro le sbarre di San Vittore ma solo domani si potranno leggere le motivazioni legate al pericolo di fuga e forse all'ipotesi che possa ripetere una violenza che è stata ripresa dalle telecamere presenti in stazione.

La ricostruzione della violenza

Secondo quanto ha raccontato la vittima, che era arrivata dieci giorni prima dalla Norvegia dove vive la sua famiglia, nella notte di giovedì era stata portata in stazione dagli amici che l’avevano ospitata in città. Amici che l’hanno lasciata nel cuore della notte alla Centrale, dove avrebbe dovuto prendere un treno per Parigi al mattino. E’ nei giardinetti che ci sono a pochi passi dalla Centrale, stazione chiusa di notte, che la donna sarebbe stata avvicinata intorno alle 2.30 dall'uomo e qui, sul punto si cercano altri dettagli investigativi, l'avrebbe abusata una prima volta, dopo aver carpito la sua fiducia con finta gentilezza. Gli investigatori, coordinati dal pm Alessia Menegazzo, sono al lavoro su tutte le numerose telecamere per poter risalire al fotogramma dell'arrivo della 36enne e ogni suo movimento prima dell'incontro che si è trasformato in un incubo. Per ricostruire, insomma, minuto per minuto le tre ore in balia dell’aguzzino. 

Botte in ascensore

Dopo la prima violenza, la vittima è stata trascinata in uno degli ascensori che portano dall'atrio ai binari. Il 27enne è riuscita a trascinarla dentro uno degli ascensori, l'ha bloccata e là dentro ha abusato di lei, picchiandola con violenza. Il suo dramma è stato registrato dalle telecamere di sicurezza che hanno inchiodato il suo aggressore. Era riuscita, infine, a liberarsi, a scappare e a chiedere aiuto. Ad avvertire gli agenti della Polfer era stata, verso le 5.45, una guardia giurata. L'uomo era ancora nei pressi. Per lui, irregolare e con diversi alias, il pm Alessia Menegazzo, di turno e che fa parte anche del pool di contrasto alle violenze, guidato dall'aggiunto Letizia Mannella, aveva chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere: per il pm è pericoloso e potrebbe commettere altre violenze. 

Il ministro Piantedosi 

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sarà nel capoluogo lombardo il 10 maggio per fare un punto sulla situazione delle attività già in atto in città per garantire una maggiore sicurezza, soprattutto nella stazione centrale e nelle zone vicine. “Ci confronteremo sui risultati dei controlli interforze che sono in corso dallo scorso gennaio e che proseguiranno anche nei prossimi mesi” ha detto ribadendo l'impegno “a contrastare e prevenire i reati e a garantire la vivibilità di zone cittadine particolarmente esposte”.

Il sindaco Sala

“Mi sono sentito con Prefettura e Questura, il ministro tornerà presto a Milano, obiettivamente è un lavoro lungo che richiede tanto impegno” ha spiegato il sindaco, Giuseppe Sala chiedendo che venga aumentata ancora di più la presenza di uomini e telecamere. “Io non ho mai scaricato su altri le responsabilità – ha aggiunto –. È evidente che il ministero è fondamentale, le forze di polizia sono fondamentali nel fare rispettare la sicurezza, però lo sento come un mio dovere”.

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