Stipendi e redditi, la forbice si allarga Micro imprese? Paghe inferiori del 27% "E per le donne va ancora peggio"

Allarme anche sulle pensioni, un milanese prende in media 22.700 euro lordi all’anno. La Uil: "Aumentano le persone che rinunciano alle cure mediche, ora interventi per gli anziani".

Stipendi e redditi, la forbice si allarga  Micro imprese? Paghe inferiori del 27%  "E per le donne va ancora peggio"

Stipendi e redditi, la forbice si allarga Micro imprese? Paghe inferiori del 27% "E per le donne va ancora peggio"

di Andrea Gianni

MILANO

Per chi lavora pesano le differenze salariali tra uomini e donne, e anche quelle fra dipendenti di micro e piccole imprese e di imprese di più grande dimensioni. E, una volta raggiunta l’età della pensione, stipendi troppo bassi si traducono in redditi insufficienti di fronte a un costo della vita alle stelle. Aumentano quindi gli anziani che - è l’allarme lanciato dalla Uil Milano e Lombardia - "rinunciano a curarsi". Criticità evidenziate da due diverse ricerche, che scandagliano le condizioni dei lavoratori e dei pensionati. La Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano, in collaborazione con il Politecnico, ha sondato gli stipendi su un campione di 4.166 aziende con 47.390 dipendenti. Emerge, triste conferma di quanto già riscontrato nell’ambito di altri studi, che le donne guadagnano il 26,57% in meno degli uomini. La novità è il gap legato alla dimensione dell’impresa: la retribuzione lorda mensile dei dipendenti delle micro e piccole imprese è più bassa del 27,08% rispetto alle retribuzioni dei dipendenti delle medie imprese. "Sulla base di questi dati – spiega Potito Di Nunzio, presidente della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano – occorre fare una profonda riflessione".

La fondazione ha elaborato una serie di proposte, per riformare il mercato del lavoro: "Eliminazione graduale delle Collaborazioni Coordinate e Continuative, assimilare gli appalti illeciti al caporalato per evitare il grave fenomeno del lavoro sottopagato e più in generale del dumping contrattuale; la realizzazione di un “Mega Inps”, quale unico interlocutore aziendale, riscrivere tutta la normativa sui licenziamenti individuali collettivi". Temi che si incrociano con quelli al centro di una ricerca della Uil Milano e Lombardia sul fronte pensioni, sulla base degli ultimi dati Istat a disposizione.

Nella Città metropolitana di Milano, in media, un pensionato può contare su un reddito annuo di 22.725 euro lordi. Più alto rispetto alla media lombarda (20.145 euro lordi annui, con le province di Sondrio e Pavia maglia nera) ma insufficiente per sostenere un costo della vita in costante aumento. "Quasi ovunque – sottolinea Serena Bontempelli, segretaria generale Uil Pensionati Milano e Lombardia – uno dei temi di negoziazione è l’abbassamento delle aliquote Irpef comunali o della Tari, ma è di ogni evidenza che dove le risorse a disposizione sono inferiori bisogna insistere anche su aiuti alle famiglie. La media regionale di reddito da pensione la dice lunga sul perché, anche nella nostra Regione, con lo stato della sanità pubblica e delle liste di attesa che tutti conosciamo, spesso gli anziani rinunciano a curarsi, oppure dilazionano le cure perché devono aiutare figli e nipoti con redditi altrettanto bassi e spesso più incerti". Una richiesta di aiuto per persone che rischiano di finire ai margini. Si inserisce nel novero delle iniziative rivolte ai pensionati, ma non solo, l’organizzazione di “Corsi di educazione digitale“ promossi dal Comune di Milano e da Fastweb nell’ambito del Patto per il lavoro.

Il bilancio è stato presentato ieri dall’assessore alle Politiche del lavoro di Palazzo Marino, Alessia Cappello. In questa fase sperimentale del progetto sono due le classi, composte principalmente da over 60 e da cittadini e cittadine di origine straniera, che hanno frequentato 12 lezioni, erogate nei mesi di aprile e maggio grazie al contributo e all’impegno di 14 dipendenti di Fastweb nel ruolo di formatori e formatrici. E un nuovo allarme sulla questione casa a Milano arriva da Alessandro Maggioni, con il Consorzio Cooperative Lavoratori (Ccl). "La deriva dei prezzi degli alloggi in relazione ai redditi è pericolosissima. Ccl, insieme a Oca, è tra i pionieri della denuncia della situazione che oggi è esplosa – spiega –. Non è certo una medaglia, ma conosciamo bene, e da tempo, la situazione del mercato immobiliare di Milano stando vicino alle persone che hanno bisogno di una casa. È necessario correggere la rotta sia sui redditi che sui costi degli alloggi".