
Una foto della notte trascorsa dalla nostra cronista nella zona della Centrale (Salmoirago)
Milano, 10 settembre 2023 – L’emergenza infinita di Stazione Centrale. Le aiuole di piazza Duca D’Aosta diventano dormitorio all’aperto quando cala il buio, accogliendo non solo migranti adulti ma anche minori stranieri non accompagnati. Maghrebini, pakistani e afghani che sembrano avere non più di 16-17 anni passano la notte accampandosi sull’erba.
Supera il centinaio a mezzanotte il numero di corpi stesi a terra. Il colore che brilla in mezzo alla luce fioca dei lampioni è l’oro delle coperte termiche nelle quali vengono accolti i profughi quando scendono dai barconi. Qualcun altro, per non essere molestato, si avvolge un lenzuolo bianco fino alla testa, come fosse un sudario.
Altri si addormentano su lastre di cemento coi vestiti addosso. C’è un’area prediletta rispetto alle altre: quella vicino al presidio dell’esercito a cui anche i disperati cercano protezione da altri - più disperati di loro - che non si farebbero scrupoli ad alleggerirli delle poche cose possedute.
Con il passare delle ore, quando la stazione ferroviaria è chiusa al pubblico, le file di corpi distesi aumentano e c’è chi, non trovando uno spazio libero nelle aree verdi, si addormenta sul marciapiede in piazza Luigi di Savoia. "Un accampamento. Abbiamo problemi di decoro ma anche di illegalità diffusa. Per uscire dall’emergenza dei reati di strada bisogna attivare un presidio permanente delle forze dell’ordine", sospira Massimo Cavallaro, residente e presidente dell’associazione “I vitruviani“. "Prima dell’estate, assieme ad altre associazioni, abbiamo avuto un incontro in Prefettura ma sono state le stesse autorità a dirci che gli organici sono insufficienti". Un tema presente anche al sindaco Beppe Sala che, dopo la rapina dell’orologio al pilota della Ferrari Sainz in pieno centro, era tornato a chiedere al Governo più agenti.
Altro tema caldo: quello dei minori stranieri senza genitori, raddoppiati rispetto agli anni precedenti. Oggi sono 1.300 quelli in carico al Comune ma, come riconosciuto da Sala, "ve ne sono tantissimi altri non censiti perché sfuggono ai controlli". "E proprio perché sono “invisibili“ e non hanno alcuna fonte di sostentamento c’è il maggior rischio che commettano reati. Proprio oggi sono riuscito a sventare un tentativo di furto di tre giovanissimi nel mio dehors. Dall’inizio dell’estate è aumentata in modo abnorme la presenza di ragazzini che bivaccano in zona. Hai voglia a inasprire le pene, di fatto non sappiamo neppure chi siano e quanti anni abbiano: documenti addosso non li hanno, li buttano in mare prima di arrivare a terra" argomenta Francesco Brigati, responsabile del ristorante “Pianeta Luna“ di via da Recanate. "Almeno una volta ogni due settimane subiamo un tentativo di furto tra i tavoli esterni. Qualche volta riescono a farla franca. Fino a pochi giorni fa il nostro incubo era una coppia di giovani tossici, italiani, che chiedeva anche 10 euro ai passanti inveendo contro: la gente finiva con l’accontentarli per paura…" racconta Roberto Giangreco, titolare del “Dany Bar“ di via Pisani.