FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Buccinasco, il predatore di ragazzine ci ricasca

Tornato libero dopo aver istigato una minorenne al suicidio riprende la caccia sul web e viene arrestato

Crescono i casi di stalking e molestie su Internet

Buccinasco (Milano), 30 gennaio 2019 - Su Facebook pubblicava cuori, koala, gattini e selfie nella sua cameretta, a casa dei genitori, con i poster di Laura Pausini. Poi, immagini blasfeme, bestemmie, disegni di donne con corde legate al collo. Come immagine del profilo, lui con una pistola (a piombini) che i carabinieri gli hanno trovato in casa, insieme a due coltelli. Una vita passata dietro allo schermo del pc quella di Giacomo Morandi, 28 anni compiuti pochi giorni fa. Quattro li ha già passati in carcere, per atti persecutori e istigazione al suicidio, più due ai domiciliari.

Nel 2012 aveva tartassato una 14enne che non sopportava più le intimidazioni e si era buttata dal terzo piano. Ne era uscita viva, ma con danni permanenti. Il carcere non ha modificato il comportamento di Morandi che persino in cella era stato sorpreso con materiale pedopornografico. Appena tornato a casa, aveva ricominciato con il solito modo: adescava le ragazze su Facebook, Lovoo (una chat di incontri), Instagram, le convinceva di essere un bravo ragazzo, ascoltava le loro fragilità, condivideva le stesse passioni (come il suo videogioco preferito, League of Legends), ma la vera natura veniva presto fuori.

«Mandami tue foto nuda. Non lo fai? Vengo al tuo lavoro, ti violento sotto casa, ti faccio la festa. Puoi supplicare aiuto ma quando arrivo io nessuno è vicino a te». Tre ragazze hanno denunciato gli atti persecutori che hanno fatto finire di nuovo in carcere Morandi: due ventenni, di Buccinasco (il centro alle porte di Milano dove viveva il ragazzo) e di Assago, e una 23enne di Vimodrone, ma sono almeno una ventina i casi, tra cui anche alcune minorenni residenti a Roma. Vivevano ormai in uno stato di angoscia, non uscivano più di casa. A mettere fine alla loro paura, i carabinieri di Buccinasco del comandante Vincenzo Vullo e della Compagnia di Corsico, guidati dal capitano Pasquale Puca. L’indagine dei militari ha prodotto tanto materiale da convincere subito il giudice della pericolosità di Morandi e disporre l’arresto. Il ventottenne non minacciava solo loro: «Prima di te, passo da tua madre e dalla tua amica, prepara il vestito nero. Hai voluto sfidare il diavolo», scriveva a una delle sue vittime. Messaggi, telefonate, ma anche pedinamenti: disoccupato, Morandi passava ore davanti al pc a cercare le informazioni per scovare il posto di lavoro, la residenza e i legami famigliari delle sue vittime.

E quando le ragazze provavano a bloccarlo, cioè a rimuoverlo dai contatti, iniziava a minacciare amici e parenti delle giovani, in modo inquietante: «Devi dire a tua sorella di sbloccarmi, altrimenti le taglio il corpo, un pezzo alla volta, e la pugnalo al seno fino a farla morire». Parole che lo hanno incastrato e riportato dietro le sbarre.