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Lotterie e scommesse: la Lombardia è la regione che spende di più

Nel 2024, nei punti vendita su rete fisica, si è registrato un esborso di 3,2 miliardi di euro. Quasi un italiano su due ha giocato almeno una volta nell’anno passato. E per contrastare gli illeciti ora si punta sull’intelligenza artificiale

Gratta e Vinci in esposizione (Archivio)

Gratta e Vinci in esposizione (Archivio)

Milano, 17 giugno 2025 – Lotterie, gratta e vinci, scommesse: la Lombardia è la regione più “appassionata”. È, infatti, alla guida della classifica nazionale dei giochi pubblici su rete fisica con una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro nel 2024.

È la regione con la più alta densità di punti vendita in quasi tutte le tipologie di gioco, con un'incidenza tra il 13 e il 16% sul totale nazionale. Il dato emerge dal rapporto “Il valore economico e sociale dei giochi pubblici su rete fisica in Italia” realizzato da Nomisma in collaborazione con Novomatic Italia.

Le cifre italiane

A livello nazionale il comparto ha registrato giocate per 157,4 miliardi di euro, con 136 miliardi restituiti in vincite. La spesa effettiva si attesta a 21,4 miliardi, di cui 16,3 miliardi provenienti dalla rete fisica. Il settore contribuisce per l'1,1% al prodotto interno lordo del Paese. Quasi un italiano su due (48% tra i 18 e i 75 anni) ha giocato almeno una volta nel corso dell'ultimo anno.

Il gratta e vinci è la tipologia più diffusa tra i giochi distribuiti su rete fisica. Il report evidenzia come i punti vendita autorizzati svolgano un ruolo centrale nella prevenzione del gioco illegale, offrendo un'opzione tracciabile, presidiata e più sicura.

Le motivazioni

A spingere i giocatori verso i locali fisici è soprattutto la percezione di maggiore affidabilità e la possibilità di ricevere assistenza dal personale. Secondo Nomisma, l'introduzione di nuove tecnologie, come sistemi basati su intelligenza artificiale per riconoscere comportamenti a rischio, potrà aumentare il livello di sicurezza e favorire interventi tempestivi a tutela dei giocatori.

"Oggi il comparto soffre una crescente marginalizzazione normativa e competitiva", afferma Emanuele Di Faustino, responsabile industria di Nomisma. "Serve una normativa nazionale uniforme che sappia equilibrare legalità, sostenibilità economica e tutela della salute pubblica".