Aveva sparato al fratello minore in occasione della veglia del padre defunto, nel 2015, perché era stato escluso dal manifesto funebre e allontanato in occasione della veglia stessa: protagonista della vicenda Giacomo Cristello, classe 1963, ieri tra gli arrestati in occasione dell’operazione dei carabinieri di Milano e Varese che ha condotto all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e, secondo l’accusa, uno dei riferimenti territoriale della "locale". Nell’agosto 2015 Cristello - che nel 2005 era già stato arrestato per tentato omicidio nell’ambito di un’indagine sul traffico di droga e il cui nome nel 2009 era finito nell’ordinanza contro la locale della ‘ndrangheta di Legnano e Lonate - era stato al centro di questo episodio violento accaduto a Buscate nel contesto famigliare. Dopo la morte del padre Carmine, Cristello aveva avuto un acceso confronto con il fratello allora 41enne, conclusosi con l’allontanamento di Giacomo dalla veglia. L’uomo se ne era andato per poi tornare sul posto armato ed esplodere 4 colpi con una pistola calibro 9 contro il fratello: uno di questi aveva ferito al ginocchio destro e al calcagno l’uomo, poi medicato all’ospedale. Cristello si era dato alla fuga, per costituirsi infine 5 giorni dopo. Le indagini che ieri hanno portato all’arresto hanno appurato che proprio nel terreno di Castano di Giacomo Cristello, uomo di fiducia di Massimo Rosi, si sarebbe tenuta una riunione che i militari sono riusciti a filmare per intero e alla quale avrebbero partecipato soggetti calabresi e siciliani, tutti ricompresi negli assetti del nuovo "Consorzio" tra varie parti della criminalità organizzata.
P.G.
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