FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Sospettato di spaccio, beni sequestrati

Ivan Pagnin gestisce il locale “Al capolinea” di Corsico. Il tenore di vita non è in linea con i redditi dichiarati

di Francesca Grillo

La dichiarazione dei redditi faceva emergere un profilo economico quasi da nullatenente, ma a sua disposizione aveva immobili, box, auto, una società, gioielli, preziosi e soldi. La polizia ha eseguito un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Milano, Sezione misure di prevenzione, all’interno di un procedimento di prevenzione, appunto, nei confronti di Ivan Pagnin, 42enne milanese, residente a Corsico. Proprio qui, nell’area di Molinetto di Lorenteggio, c’è il locale “Al Capolinea”, su cui gli agenti hanno posto lunedì i sigilli. Poi, l’amministratore giudiziario ha ritenuto che il locale, gestito dalla moglie di Pagnin, potesse riaprire, sottoponendo a sequestro solo la parte interessata del 42enne. Le serrande sono state quindi rialzate in fretta e il bar al confine tra Corsico e Milano ha riaperto regolarmente. Il sequestro deciso dal tribunale ha riguardato anche immobili, una casa con box, sempre a Corsico, la totalità delle quote, e relativo compendio aziendale, della società "Caffè Orefici s.r.l.s", una macchina Fiat 500 X, saldi attivi dei rapporti finanziari, bancari e postali sia personali che della società, gioielli e preziosi. Il tutto per un valore complessivo dei beni di circa 750mila euro. Un maxi sequestro dovuto al "profilo criminale dell’uomo – spiegano gli inquirenti –, connotato da un’elevata pericolosità sociale". Pagnin, conosciuto negli ambienti dei traffici di droga, ha passato molti anni in carcere, con il primo arresto che risale al 2006. Era uscito dal carcere ad aprile 2020. Numerose le denunce per furti, truffe, ma soprattutto per i giri di droga e spaccio. Nonostante gli anni passati in reclusione, lo stile di vita e i beni accumulati dal 42enne non sono passati inosservati. Redditi modesti e una correlazione temporale tra l’acquisto dei beni sequestrati e la commissione dei reati nel settore degli stupefacenti: gli inquirenti non hanno dubbi sulla necessità di sottrarre i beni a Pagnin, personaggio molto conosciuto, attivo fin dal 2004 nel traffico di sostanze stupefacenti, già condannato tre volte in via definitiva. Secondo gli accertamenti, il 42enne ha accumulato negli anni un "ingiustificato patrimonio", sottolineano i documenti, caratterizzato dalla stretta contestualità tra i reati commessi e l’acquisto dei beni sequestrati.