ANNA GIORGI
Cronaca

"Sono un soldato di Allah". Resta in cella l’aggressore che ha ferito tre passanti

Il raid di Ibrahim Tawfik, illegale in Italia, non collegato alla manifestazione pro Palestina. Non si esclude che la Procura possa chiedere per il 33enne una perizia psichiatrica . .

"Sono un soldato di Allah". Resta in cella l’aggressore che ha ferito tre passanti

"Sono un soldato di Dio, di Allah mentre gli altri sono soldati del diavolo". Così ha risposto al gip Livio Cristofano Ibrahim Tawfik, il 33enne egiziano residente in via Garibaldi a Legnano, arrestato per aver aggredito a pugni e calci un passante sudamericano in viale Monza, al grido di ‘Allah Akbar’, tenendo il Corano stretto in mano. Una frase pronunciata durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al gip Livio Cristofano a San Vittore. Tawfik avrebbe detto anche "di riuscire a prevedere il corso degli eventi". A seguito dell’udienza, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la convalida dell’arresto come richiesto dalla pm Francesca Crupi. Non si esclude che la procura possa in futuro disporre una perizia psichiatrica sull’uomo. Sempre durante l’interrogatorio Tawfik, difeso dall’avvocata Cristina Ricci, ha riferito di guadagnare circa 1800 euro al mese. Da quanto risulta nell’indagine, il 33enne vive in un appartamento di Legnano insieme ad altri due coinquilini di nazionalità albanese. La sua storia giudiziaria in Italia inizia nel 2014, quando viene arrestato come scafista e condannato a 4 anni e mezzo di carcere. Resta in cella fino al 2018, poi la prefettura di Catanzaro emette un provvedimento di espulsione. Rimasto in Italia, viene espulso dalla prefettura di Milano nel 2020 ma di fatto resta libero di circolare nel Paese.

Un anno fa, presenta richiesta di protezione internazionale, ma nel frattempo - a luglio di quest’anno - viene tratto in arresto per essere rientrato nel paese illegalmente. Liberato, resta ancora in Italia, poi si muove in Francia e in Germania dove prova a stabilirsi senza successo in quanto le richieste di protezione vengono respinte anche lì. Rientra quindi a Milano.

È praticamente un fantasma fino a sabato scorso, quando viene riarrestato dopo l’aggressione ai tre passanti. L’uomo risponde di lesioni aggravate dall’odio religioso, è stato definito dagli inquirenti "persona caratterizzata da una forte ostilità verso la civiltà occidentale", anche per le sue reazioni nei confronti degli agenti che lo hanno fermato e del personale sanitario.

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