
di Grazia Lissi
Quando nel 2020 Caterina Sala ha partecipato a Clip (Concorso Lirico di Portofino) non aveva ancora le idee chiare, comprensibile in una ragazza di soli 20 anni. Un trionfo che l’ha premiata come miglior voce e le ha aperto un avvenire luminoso. Fra i maggiori concorsi lirici europei, Clip si terrà quest’anno dal 20 al 25 luglio con una giuria d’eccellenza che raccoglie tutti i sovraintendenti degli Enti lirici italiani e stranieri e un presidente doc, Dominique Meyer, sovrintendente del Teatro alla Scala. Solare e simpatica Caterina, in scena al Piermarini, ne "Le Nozze di Figaro", racconta, quest’ultimo, indimenticabile periodo.
Cosa le ha portato il premio? "Da quel momento la mia carriera artistica ha preso una svolta decisiva, mi sarebbe piaciuto anche lavorare con gli animali ma ho abbandonato l’idea. Ho ricevuto immediatamente diversi ruoli importanti, oggi sono Barbarina alla Scala, poi Adina al Festival Donizetti per tornare al Piermarini nel ruolo di Madilla Jouvenot in Adriana Lecouvrer e Najade in Ariadne auf Naxos".
Come si diventa cantante lirico oggi?
"Per un breve periodo ho frequentato l’Accademia di Alto perfezionamento della Scala, ora studio con mio padre, mio pianista accompagnatore e collega, è tenore corista scaligero. Lavorare con lui è fantastico ci capiamo perfettamente, al concorso era lui al pianoforte, fondamentale per la mia esibizione; ha lavorato con grandi cantanti lirici, spesso venivano a casa nostra per provare e io li ascoltavo rapita".
Come ha scoperto la musica? "Credo prima ancora di nascere, sono cresciuta in una famiglia di musicisti, mamma è musicologa, i miei fratelli cantano; insieme abbiamo creato il coro polifonico "Sala Singers"; dal 2006 siamo invitati nei più importanti festival nazionali e stranieri, abbiamo vinto premi. Sono la più piccola ma ho sempre cantato con loro, questo mi ha cresciuto artisticamente, ho preso confidenza con il pubblico fin da bambina".
Quando ha capito che voleva diventare un soprano?
"Gradualmente e con naturalezza, condividere con i miei l’amore per la musica è meraviglioso. Tutti elogiano la mia spontaneità, la preparazione e la serenità quando sono in scena ma tutto ciò dipende anche da loro, mi hanno sempre sostenuta con affetto". Per la carriera a cosa ha rinunciato?
"Fare musica è gioia, trasformare la propria passione in un mestiere è un dono che pochi hanno. I miei amici sono vicini e m’incoraggiano sempre. Qualche anno fa avrei voluto raggiungere un livello agonistico nel mio sport preferito, l’equitazione ma per gli studi non è stato possibile. Ora ho un cavallo con cui faccio lunghe passeggiate e nel tempo libro insegno equitazione ai bambini".
Il suo sogno?
"Giovanni, mio fratello è tenore, mia sorella Margherita, contralto, Lucia e Sofia cantano. Le nostre voci sono complementari e molto simili nel timbro; sarebbe bello trovarci insieme nella stessa opera. C’è una tale intesa fra noi e poi sarebbe divertente, chissà che risate".